Dentisti low-cost, l’alternativa alla Croazia è… Brescia

I dentisti in Croazia? Non è vero che costano di meno. Anche in Italia, infatti, è possibile trovare un dentista a poco prezzo, con la comodità di andare vicino a casa, la certezza di conoscere il proprio interlocutore e soprattutto la garanzia di una qualità medica certificata.

Merito della concorrenza, innanzitutto. L’apertura di grandi studi dentistici e di un numero sempre maggiore di attività, infatti, ha permesso di abbattere i costi per i clienti senza abbassare la qualità. Da una parte la presenza di ambulatori di dimensioni significative o facenti parte di catene medicali permette di fare economie di scala sull’acquisto dei prodotti e le spese di marketing, senza intaccare il livello delle prestazioni dentistiche. Dall’altra l’incremento della concorrenza (e per taluni versi la crisi economica) ha portato un significativo abbassamento dei prezzi medi. Un esmepio?

Dentisti, l’esempio di Brescia

Per fare un esempio, secondo un’indagine del sito Dentista-Brescia.org (riferimento locale dell’odontoiatria bresciana), i dentisti di Brescia sono infatti più di 1.200, con una media di uno ogni 1.000 abitanti e di 500 nelle zone a maggiore densità. Mengre le 450 imprese odontotecniche. L’incremento degli odontoiatri – termine che, lo ricordiamo, è sinonimo di dentisti – degli ultimi anni è stato significativo nel Bresciano, ed è andato di pari passo con l’abbassamento delle tariffe, calate per alcune prestazioni anche del 20 per cento. Anche se non guasterebbe la diffusione di iniziative come quella del teriffario Andi.

Dentisti, i prezzi a confronto

I prezzi stracciati offerti da alcuni dentisti croati sono meno competitivi, dunque, se rapportati a quelli italiani non sono più così convenienti. I 20 euro per un’estrazione che promettono alcuni siti, i 30 per una otturazione classica, i 400 per un impianto in titanio o i 500 euro per un apparecchio ortodontico infantile, infatti, rappresentano solo la parte più vantaggiosa dell’offerta e non la regola. Inoltre a queste cifre vanno aggiunte ovviamente le spese di trasporto, vitto ed eventuale alloggio, che portano il conto complessivo molto più in alto.

Alcune comunicazioni sono ingannevoli: anche in Italia, molto spesso, la prima visita è gratuita e lo dimostrano le numerose campagne messe in campo da Andi a Brescia, come a Mialno e Roma. Mentre è improprio paragonare i 100 euro che si spenderebbero per lo sbiancamento in Croazia ai 700 dichiarati per l’Italia, perché le cifre risultano in entrambi i casi poco attendibili. Su Groupon, oltretutto, si trovano realtà che a Brescia promettono sbiancamento dentale in offerta a 29 euro, ma non può certo essere questa la cifra giusta quando si parla di un bene prezioso come la salute.

Altro elemento da aggiungere alla discussione, infatti, è il rischio di finire in studi odontoiatrici che utilizzano materiali scadenti o comunque trattamenti di scarsa qualità: un valore – quest’ultimo – che cresce ovviamente al calare della fidelizzazione dei clienti e all’incremento della distanza in chilometri dal proprio paziente tipo.

Dentisti, indagine sugli italiani

Non casuali, dunque, appaiono i risultati di una indagine Andi secondo cui solo il 2 per cento degli intervistati si è rivolto all’estero per effettuare cure odontoiatriche e tra questi la metà dichiara comunque che non lo rifarebbe. Mentre l’81 per cento degli italiani afferma di non essere disposto in alcun modo a recarsi all’estero per curare i propri denti.

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