Minori e gioco patologico: cosa sta succedendo in Italia

Agcom ha presentato nel mese di gennaio presso la Camera dei Deputati il Libro Bianco Media e Minori 2.0. Si tratta di una pubblicazione importante, realizzata in collaborazione con il CENSIS e che è stata redatta con l’intenzione di avviare una profonda riflessione su quello che è il contesto comunicativo nell’era digitale, con particolare attenzione alla fruizione di contenuti di vario tipo da parte delle nuove generazioni. All’interno di questo report è riportata una rassegna dell’attività di regolamentazione e al contempo dell’uso da parte di adolescenti e minori dei nuovi media, con riferimenti diretti a videogiochi, Internet e compagnia, con un approfondimento sul gioco d’azzardo online.

Secondo quanto è emerso dalle indagini effettuate con il supporto del Censis, le nuove tecnologie hanno ampliato l’accesso dei minori alle piattaforme di gioco, con tutto ciò che ne consegue in termini negativi. Nel Libro Bianco Media e Minori 2.0 si afferma che sono sempre di più gli adolescenti che trovano molto facile l’accesso alle piattaforme di casino e di altri giochi digitali attraverso i quali si può investire denaro reale nella speranza di vincere cifre importanti. Tutto ciò è dovuto alla diffusione di nuovi formati di giochi e slot, cui si può accedere ormai anche tramite telefonino, da versioni appositamente “tagliate” di siti Web o tramite le app ufficiali delle piattaforme di gioco.

Ed è a questo punto che può innescarsi quel meccanismo vorticoso che porta i minori verso il gioco patologico: “Le peculiari modalità e caratteristiche del gioco d’azzardo online o a distanza – si legge nel libro – , tendono a potenziare comportamenti di sfida e dipendenza. L’accessibilità, l’invisibilità, l’anonimato, l’assenza di controllo sociale, la velocità rappresentano importanti caratteristiche che differenziano il gioco d’azzardo online da quello tradizionale ove il giocatore è visibile e identificabile, se pur in un determinato contesto fisico e in orari precisi, e soggetto ai tempi d’attesa insiti nello svolgimento dei giochi”.

Giocatori online più a rischio di quelli… off line

Poiché difficilmente controllabili, gli adolescenti che giocano online – da computer, tablet o smartphone – hanno più probabilità di sviluppare una forma di gioco patologico o comunque problematico. Un rischio nettamente superiore rispetto a coloro i quali giocano offline e che non hanno costantemente a disposizione un dispositivo che li connetta in qualsiasi momento con una piattaforma o un provider dei giochi. “Nei casi più gravi – si insiste nel volume – si struttura nell’individuo una vera e propria dipendenza che spesso si presenta in comorbilità con altri disturbi”.

Minori e scommesse: il dato preoccupante

Insomma, siamo di fronte ad una questione sociale non indifferente, con l’ombra della ludopatia che inevitabilmente si sta allungando sui più giovani. Gli adolescenti sono ovviamente attirati dal guadagno facile e immediato: secondo lo studio condotto nel 2017 dall’Osservatorio Young Millennials Monitor di Nomisma e pubblicato sul portale specializzato Gaming Report, su un campione di 11mila giovani tra gli 11 e 19 anni, un giovane su due ha ammesso di essere tentato dalle scommesse, mentre solo il 17% ne avverte il rischio di dipendenza. Nel 2016, secondo lo studio, oltre 1,2 milioni di minori hanno tentato almeno una volta la fortuna affidandosi all’azzardo.

Fonti bibliografiche consultate:

Agcom: Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Gaming Report: Giochi e Recensioni dei Casino Online

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