Pulizia della protesi dentale, i consigli per conservarla a lungo

Quando interagiamo con gli altri, uno dei primi elementi che risaltano agli occhi è lo stato di salute del cavo orale.

Una bocca ben curata contribuisce non solo al mantenimento di un buon stato di salute, prevenendo l’insorgere di infiammazioni o infezioni, ma anche al mantenimento di un buon stato di benessere psico-fisico.

Una dentatura irregolare o sporca è a tutti gli effetti un fattore estetico che influisce negativamente sulle nostre relazioni sociali, anche per questo motivo la cura dell’igiene orale non dovrebbe mai essere sottovalutata, non solo da chi possiede una dentatura naturale, ma anche da chi porta una protesi dentale.

L’inserimento di una protesi dentale consente di rimpiazzare i denti naturali che sono venuti a mancare nel tempo (un semplice esempio: i denti ormai compromessi a causa di una malattia parodontale non più curabile efficacemente, devono necessariamente essere estratti, e questo implica una mancanza importante nell’arcata dentale che necessita di essere ripristinata).

Che si tratti di una protesi removibile, o di una protesi fissa, la loro pulizia non deve mai essere sottovalutata ed effettuata quotidianamente, anche con controlli periodici presso il dentista di fiducia. La placca batterica può facilmente depositarsi anche sopra le protesi, mettendone a rischio la loro conservazione nel tempo (la placca che non viene rimossa si calcifica e porta ad incrostazioni e formazione di tartaro); attraverso una pulizia costante si può evitare l’aumento della carica batterica su tutto il cavo orale, proteggendo e conservando nel tempo non solo le protesi installate, ma anche i denti naturali ancora presenti.

Quali sono i consigli per pulire nel modo corretto la propria protesi dentale?

Iniziamo, innanzitutto, dalla corretta gestione delle protesi mobili.

Pulizia, rimozione del tartaro e sbiancamento delle protesi removibili

Il loro essere removibili (attenzione, perché bisogna conoscere le varie tipologie di protesi dentarie! Esistono le cosiddette dentiere, protesi “a supporto mucoso” che si appoggiano direttamente sulla gengiva, ma anche le protesi mobili parziali, che sono “ad appoggio dentale” e si servono dell’ausilio di altri denti per rimanere stabili, grazie ad appositi agganci) consente una pulizia approfondita che permette di scongiurare l’accumulo di placca.

Una volta rimossa la protesi, è opportuno spazzolarla allo stesso modo nel quale puliamo regolarmente i nostri denti naturali; in questo caso si consiglia sempre l’utilizzo di uno spazzolino con setole morbide, che evita di lasciare con il tempo dei graffi. Sono facilmente acquistabili in tutti i supermercati e sono espressamente progettati per la corretta gestione delle protesi dentali.

Parlando con il vostro dentista, fatevi consigliare un dentifricio che non presenti un valore di abrasione dentina relativa (il cosiddetto RDA) superiore a 70 (quelli migliori hanno un valore compreso tra 0 e 70, al di sopra di esso vuol dire che si rischia di creare delle abrasioni sulla protesi). Una volta spazzolata la protesi con delicati movimenti circolari, risciacquatela in acqua corrente, operazione che dovrebbe essere effettuata almeno una volta al giorno.

Un altro metodo di pulizia della protesi, che contribuisce a migliorare il risultato raggiunto con lo spazzolamento, è l’immersione della stessa in una soluzione di acqua (meglio tiepida) e detergente pensato specificatamente per protesi removibili.

Qualora un’erronea o poco sufficiente pulizia portasse ad un accumulo di tartaro, la soluzione ideale può essere anche quella di ricorrere al filo interdentale; in questo caso un semplice consulto con il vostro dentista, vi consentirà di capire la tecnica migliore da utilizzare per farlo al meglio.

Qualora non bastasse si può sempre riportare la protesi dal dentista, che provvederà a praticare la cosiddetta ablazione del tartaro con un ablatore ad ultrasuoni (uno strumento odontoiatrico regolarmente utilizzato durante le sedute di igiene orale). Si consiglia comunque di far effettuare un controllo completo ogni 6 mesi, per verificarne le condizioni.

Non dimentichiamo l’importanza di sbiancare regolarmente la protesi! Le bevande scure come tè e caffè possono facilmente creare un ingiallimento dei denti artificiali, pari al livello di quelli naturali. Dato che la colorazione della dentatura non è solo un fattore di salute, ma anche estetico, è importante mantenerla costante nel tempo.

Per sbiancare correttamente la protesi vi consigliamo:

  • Ipoclorito di sodio, facilmente reperibile e che consente lo smacchiamento delle protesi evitandone la crescita batterica. Si può trovare nel formato effervescente, da usare con acqua, ma esistono anche delle creme che possono essere applicate direttamente sulla protesi con uno spazzolino. Fate attenzione, però, al possibile forte odore che rilascia, e ad utilizzarlo nella misura giusta per non danneggiare la protesi.
  • Rimedi naturali come bicarbonato, succo di limone, aceto, sono assolutamente consigliabili perché consentono lo sbiancamento e la disinfettazione della protesi, senza danneggiarla.

In questo caso la cosa migliore da fare è una soluzione in parti uguali tra acqua fredda e uno di questi rimedi elencati; tenete a mollo la protesi per circa mezz’ora e in seguito ripulitela con un semplice spazzolino da denti per qualche minuto, per eliminare i residui. Successivamente risciacquate la protesi con acqua tiepida.

  • Testine lucidanti appositamente in commercio, alle quali si può aggiungere della pasta dentifricia da applicare direttamente sulla protesi.

Pulizia delle protesi fisse

L’uso di una protesi fissa rende ancor più importante il processo di controllo e pulizia delle stesse, soprattutto considerando che un accumulo di batteri può portare a sgradevoli casi di infiammazione che possono creare danni alle mucose.

Per la corretta pulizia delle protesi fisse, si consiglia sempre (oltre al classico spazzolino, ma va benissimo anche uno elettrico) anche l’utilizzo del filo interdentale (in questo caso i migliori sono quelli a tipologia superfloss specifica per protesi o impianti), con annesso utilizzo di uno scovolino, utile per rimuovere placca e frammenti di cibo rimasti incastrati, ma da utilizzare soltanto in caso di presenza di spazi nei quali possa penetrare con facilità. Per il resto, valgono le classiche regole che tutti noi abbiamo appreso per realizzare una buona igiene orale a casa. Non dimentichiamo di valutare periodicamente una visita di controllo con annessa pulizia da parte dell’igienista dentale.

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