Shedding a seguito di un trapianto di capelli

Shedding capelli

In questo articolo analizziamo le cause e gli effetti del processo di shedding (caduta) in seguito a una chirurgia di trapianto di capelli, così come delle strategie per ridurre o controllare la dimensione del fenomeno.

È essenziale innanzitutto distinguere tra la caduta post-operatoria delle graft innestate e la caduta dei capelli indigeni dopo la chirurgia.

Caduta dei capelli innestati

La caduta, o shedding, dei capelli trapiantati è un fenomeno quasi universale dopo un trapianto di capelli.

Ciò si verifica poiché durante il trapianto, ogni innesto è temporaneamente privato dell’apporto di sangue. In risposta a tale trauma, gli innesti rilasciano i capelli.

La caduta dei capelli innestati si nota a partire da una settimana dopo la chirurgia e continua fino a sei settimane.

Solo una percentuale molto ridotta di pazienti non nota una caduta e il capello innestato continua la sua crescita. È importante sottolineare che il fatto che si verifichi o meno la caduta non ha alcun effetto sul risultato del trapianto.

Caduta dei capelli indigeni in area ricevente

Nei mesi immediatamente successivi al trapianto di capelli, che sia eseguito con metodo di estrazione FUT (Follicular Unit Transplantation) o FUE (Follicular Unit Extraction), prima che i capelli innestati comincino il loro processo di crescita, si può verificare anche una caduta dei capelli nativi.

Per questo motivo l’area ricevente, cioè la zona del cuoio capelluto glabra o diradata, dove sono stati eseguiti gli innesti, può apparire temporaneamente più vuota.

Si tratta di un fenomeno transitorio che andrà scemando mano a mano che i nuovi capelli inizino la propria fase di crescita.

È il risultato dello shock subito dal capello esistente e non un danno permanente. È opportuno quindi non preoccuparsi eccessivamente se si osserva questo fenomeno.

Effluvium

Il termine medico per indicare la caduta dei capelli a seguito del trapianto è “effluvium”, che significa letteralmente “caduta”.

Generalmente a cadere è il capello che si trova prematuramente, a causa dell’alopecia androgenetica, al termine del proprio ciclo vitale e che sta subendo un processo definito di “miniaturizzazione”.

È meno probabile, ma comunque possibile, che cadano alcuni capelli che non si trovino in questa condizione.

Quali sono i soggetti a rischio?

In linea generale, maggiore è la miniaturizzazione dei capelli del paziente e più rapida la sua perdita dei capelli abituale, maggiore sarà probabile che si verifichi una caduta a causa del trapianto di capelli.

I giovani che sperimentano una caduta molto rapida sono i soggetti più a rischio. Al contrario, pazienti in età avanzata con una perdita di capelli stabile, o comunque pazienti di qualunque età ma con una miniaturizzazione limitata, saranno meno a rischio.

Per la maggior parte dei pazienti l’effluvio è una fase fisiologica, che non deve destare grandi preoccupazioni. È normale che i capelli appaiano più miniaturizzati durante il periodo successivo al trapianto di capelli, quando i capelli innestati si trovano nella loro fase latente.

Come minimizzare la caduta in seguito a un trapianto

Esistono diversi elementi da considerare per minimizzare gli effetti della caduta, o shedding, post-operatorio. Il primo consiste in una terapia farmacologica, il secondo nel pianificare correttamente il momento del trapianto di capelli, il terzo nell’eseguire la chirurgia con un numero sufficiente di innesti e il quarto nell’utilizzare temporaneamente dei prodotti cosmetici.

Terapia farmacologica

Propecia (o Finasteride) contrasta il processo di miniaturizzazione in molti individui e la sua assunzione può diminuire il rischio di caduta a seguito di un trapianto di capelli.

Tuttavia, la capacità del farmaco di prevenire il processo di shedding non è stata confermata da studi ufficiali.

Programmazione del trapianto e numero delle unità follicolari

È essenziale che il chirurgo esegua la chirurgia nel momento opportuno e che pianifichi l’operazione in modo da ottenere un numero sufficiente di graft (innesti) per compensare un eventuale fenomeno di shedding.

Uno dei problemi che spesso ci si trova ad affrontare è che i pazienti decidono di sottoporsi al trapianto quando la calvizie è ancora in uno stadio prematuro e quando si ha una quantità importante di capelli miniaturizzati.

In questi casi il chirurgo può realizzare delle mini sessioni, che non tengono conto della possibilità di shedding o della progressione fisiologica della caduta dei capelli nel paziente.

Il risultato è che il cuoio capelluto del paziente sarà più diradato che prima della chirurgia. La soluzione migliore è trattare la calvizie precoce con una terapia farmacologica e, in seguito, quando il paziente diviene un buon candidato per la chirurgia, pianificare un procedimento di hair restoration con un numero sufficiente di innesti, in modo da avere un miglioramento estetico soddisfacente, considerando anche la possibilità di caduta post-trapianto.

Prodotti cosmetici di camouflage

Alcuni prodotti cosmetici di camouflage, come ad esempio Toppik, potranno essere utilizzati in seguito all’operazione per nascondere gli inestetismi causati dalla caduta.

È possibile interrompere l’applicazione di tali prodotti non appena i capelli innestati comincino a crescere.

Abilità tecniche dell’equipe

in una recente intervista, Il dottor Tayfun Oguzoglu, luminare specializzato nel trapianto di capelli in turchia, afferma che i propri tecnici siano in grado di lavorare in modo talmente “impeccabile” da scongiurare lo shedding e che sessioni molto piccole permettano di evitarlo.

Di conseguenza si evince che, se eseguita da mani inesperte o tecnicamente imprecise, la manipolazione delle graft possa portare all’effluvium.

Tuttavia ricordiamo che sia nel caso di trapianto FUT sia FUE, il cuoio capelluto è sottoposto all’uso di anestetici che contengono adrenalina e alla realizzazione di siti riceventi (dove si collocano gli innesti) e quindi a forti stress e traumi.

Sicuramente, allora, l’abilità dell’equipe che esegue il trapianto è fondamentale, tuttavia il fenomeno di shedding non può essere completamente prevenuto ed evitato.

Conclusioni

Il metodo migliore per evitare lo shedding è ricorrere a una terapia farmacologica con l’assunzione di Propecia (Finasteride) e realizzare un trapianto nel momento più opportuno, valutando la situazione del paziente.

Infine, è necessario rivolgersi a una clinica specializzata, che si serva di personale formato ed esperto, capace di pianificare un’eventuale caduta post-trapianto e di realizzare il trapianto nel rispetto di ogni dettaglio tecnico.

Infine, i prodotti cosmetici possono aiutare a nascondere temporaneamente eventuali cadute a seguito dell’operazione.

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