Forte russamento notturno, continui risvegli accompagnati da mancanza d’aria, sonnolenza diurna, difficoltà mnemoniche e di concentrazione, mal di testa sono solo alcuni dei sintomi causati dalle apnee notturne. Queste ultime altro non sono che disturbi del sonno causati dal collasso dei tessuti delle prime vie respiratorie. In seguito al restringimento, l’aria non riesce a fluire correttamente e provoca brevi interruzioni della respirazione.
Tra le terapie che il medico può prescrivere al fine di tenere sotto controllo questo tipo di problema c’è quella della ventilazione notturna, da effettuarsi tramite macchinario CPAP. Quest’ultimo può essere utilizzato senza problemi al proprio domicilio, avendo cura di seguire in modo scrupoloso le indicazioni dello specialista.
I costi degli apparecchi di ventilazione sono molto variabili, ma è importante sapere che, in caso di terapia di breve durata, non è necessario ricorrere all’acquisto. Grazie al servizio di noleggio CPAP, è possibile ricevere al proprio domicilio tutto l’occorrente per la terapia e pagare solo per il periodo di utilizzo. Ma capiamo meglio di cosa si tratta.
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A che cosa serve la terapia con CPAP
La terapia CPAP viene prescritta per tenere sotto controllo le apnee notturne e permettere alle persone che soffrono di questo disturbo di migliorare la qualità della vita. Grazie all’uso di questi dispositivi, i pazienti non incorrono più in blocchi della respirazione e, di conseguenza, possono contare su un sonno prolungato, privo di interruzioni e ristoratore.
Oltre a ridurre il russamento e a evitare improvvisi risvegli, l’uso del CPAP elimina sintomi come stanchezza diurna, emicranie, difficoltà di concentrazione, sonnolenza e via dicendo.
Quando è necessario ricorrervi
Prima di ricorrere all’uso di un dispositivo per la ventilazione notturna, è necessario parlare con il proprio medico di base o con uno specializzato e sottoporsi a una visita accurata, nonché a esami specifici, come la polisonnografia.
Laddove la diagnosi confermasse la presenza di apnee notturne, il medico potrà, a propria discrezione e in base alle cause e alla gravità dei sintomi, prescrivere una terapia di ventilazione notturna con CPAP o dispositivo alternativo, oppure potrà consigliare altre soluzioni. Tra queste rientrano le terapie posizionali, la terapia farmacologica, l’uso di apparecchi per l’avanzamento della mandibola o la chirurgia.
Come funziona il cpap
Il termine CPAP, acronimo di Continuous Positive Airway Pressure, viene utilizzato per indicare un particolare dispositivo di ventilazione che emette un flusso di aria costante a pressione positiva. L’apparecchio, in genere di dimensioni piuttosto contenute, viene collegato, attraverso un tubo morbido e di lunghezza adeguata, a una maschera, la quale deve essere indossata durante le ore di sonno.
A seconda della posizione assunta e dei movimenti effettuati durante il sonno, del fatto che si respiri solo con il naso o anche con la bocca, delle preferenze personali, è possibile scegliere tra maschere nasali, oronasali o con olive nasali.
Le alternative al CPAP per la terapia di ventilazione notturna
Il CPAP non è il solo dispositivo di ventilazione che può essere utilizzato per tenere sotto controllo le apnee. In alternativa ad esso, il medico può consigliare l’uso di un A-PAP o Auto-CPAP, il quale regola automaticamente il flusso, adattandolo alla respirazione durante le ore di sonno, o il BIPAP, il quale presenta flussi diversi che accompagnano inspirazione ed espirazione.