Sei qui: Benessere » Psicologia
I pericoli della zona di comfort
Il concetto di zona di comfort non è così noto e diffuso, ma merita di essere conosciuto in virtù delle implicazioni a cui può dare vita. Quando si parla di zona di comfort, in pratica, si fa riferimento a quello spazio di vita tipico di ogni persona, a cui ci si abitua perché è ritenuto rassicurante. Ciò, però, non rappresenta un aspetto positivo, anche perché non è detto che la situazione in cui ci si trova sia per forza piacevole: insomma, ci si può crogiolare nella zona di comfort solo per comodità, perché il cambiamento fa paura e i mutamenti spaventano. Ne deriva una conseguenza pericolosa, e cioè che la serenità di chi si fa cullare nella zona di comfort è destinata - con il passare del tempo - a diminuire sempre di più perché la zona stessa, a sua volta, si rimpicciolisce progressivamente.
Un esempio pratico che può spiegare bene il concetto di zona di comfort si può individuare nella scelta di una persona che ogni anno si reca in villeggiatura sempre nello stesso posto, perché si trova bene e non rischia di affrontare situazioni nuove. Un altro esempio si può rintracciare nella decisione di una persona che non frequenta uno specifico locale perché sa che vi troverebbe un ex amico che ora gli sta antipatico. In sostanza, della zona di comfort fanno parte tutte quelle abitudini che rappresentano una negazione dell'elasticità e della flessibilità.
Cosa succede quando ci si culla nella zona di comfort
Se non si è flessibili rispetto alla vita, non si è in grado di assorbirne le novità, le sorprese e i cambiamenti. Ovviamente, è possibile stare al di fuori dalla zona di comfort, semplicemente facendo attenzione alle innovazioni e ai mutamenti che l'esistenza propone ogni giorno. Si può iniziare dalle piccole cose: per esempio, evitare di dormire stando sempre sullo stesso lato; oppure, quando si va a correre, scegliere ogni volta un percorso diverso. Tra l'altro, si tratta di accorgimenti che permettono al cervello di rimanere sempre vivo e attivo, e che quindi gli consentono di essere pronto rispetto alle sorprese - belle o brutte - che potrebbero palesarsi da un momento all'altro.
La parola d'ordine è, quindi, elasticità: bastano piccoli accorgimenti per inseguirla e raggiungerla, e la qualità della vita ne risentirà subito in positivo. Rimanendo sul limite della zona di comfort, si acquisisce la capacità di fare fronte a stress sopportabili e per questo superabili. Se è vero che la vita di ognuno è una mutazione continua, l'allargamento progressivo della zona di comfort rendere chiunque capace di adattarsi alle situazioni più differenti e, quindi, di assecondare gli imprevisti e gli eventi più inattesi senza soccombere e senza rimanere a bocca aperta, inerti e inermi.
Dott. Edoardo Savoldi psicologo a Piacenza e Lodi
www.edoardosavoldi.it
Hai riscontrato un errore? Clicca qui per segnalarlo!