Colecisti alitiasica: cause, sintomi, diagnosi e cura

La colecisti alitiasica, meglio nota come colecisti senza calcoli, è un’affezione molto frequente che determina un’infiammazione acuta a carico della cistifellea. L’articolo proposto vuole condurre il lettore alla scoperta del disturbo indagando, nel dettaglio, cause, sintomatologia correlata, diagnosi e cura.

1. Le principali cause della Colecisti alitiasica

Le cause che concorrono all’insorgenza della colecisti alitiasica sono molteplici.

  • Traumi addominali rilevanti.
  • Ostruzioni della colecisti.
  • Gravi ustioni.
  • Digiuno prolungato nel tempo.
  • Nutrizione in flebo per mesi.
  • Ripercussioni di importanti interventi chirurgici.
  • Infezioni sistemiche.
  • Immunodeficienza.
  • Insufficienza cardiaca.
  • Ischemia a carico della colecisti.

2. I sintomi della colecisti alitiasica

I sintomi riferiti possono essere così descritti.

  • Dolorabilità forte e improvvisa nel del tratto addominale (quadrante superiore destro) con riflesso circoscritto alla schiena (sotto la scapola destra). Il dolore si protrae nel tempo e aumenta quando si comprime la parte dolente o si eseguono respiri profondi.
  • Nausea.
  • Emesi.
  • Importante alterazione della temperatura corporea.
  • Flatulenza.
  • Brividi lungo il corpo.
  • Addome disteso e duro.
  • Inappetenza.
  • Ittero conseguente all’infiammazione dei dotti biliari.

Queste manifestazioni sopraggiungono frequentemente in modo del tutto improvviso senza che il soggetto abbia mai accusato, in passato, alcun disturbo.

3. Come si diagnostica la colecisti alitiasica

La sintomatologia appena descritta non può, in alcun modo, essere trascurata: la persona deve quindi contattare, quanto prima, il proprio medico curante che dispone gli opportuni accertamenti del caso.
Di norma vengono prescritti:

1) esami ematochimici;
2) ecografia addominale;
3) esame obiettivo con palpazione dell’addome.

Le analisi del sangue spesso non sono sufficienti, ma possono comunque fornire utili indicazioni in presenza dell’aumento di bilirubinafibrinogeno e gamma glutamil transferasi; può, inoltre, emergere un’alterazione a carico dei globuli bianchi. Si evidenzia, infine, in alcuni casi un processo infiammatorio del pancreas (incremento della lipasi o amilasi).

L’ecografia permette, invece, di verificare lo stato in cui si trova la cistifellea: l’inspessimento della parete e la presenza di un versamento pericolecistico (rilevazione di liquido nei dintorni della cistifellea) sono, difatti, campanelli d’allarme di una possibile infiammazione.

Dall’esame obiettivo possono, infine, emergere:

  • Il segno di Blumberg che si contraddistingue per la dolorabilità a rimbalzo (il paziente avverte dolore al termine della manovra eseguita dallo specialista);
  • Il segno di Murphy che determina l’insorgenza del dolore per un’interruzione dell’inspirazione.

Talvolta il soggetto viene sottoposto ad altri accertamenti (TC addominale, risonanza magnetica e colescintigrafia) volti a escludere la presenza di patologie (calcoli renali, ischemie intestinali) che si contraddistinguono per una sintomatologia simile a quella correlata alla colecisti alitiasica.

4. Come curare la colecisti alitiasica

La colecisti alitiasica comporta, di norma, il ricovero immediato del paziente e la somministrazione di antibiotici miratianalgesiciantispastici ed epatoprotettori al fine di arginare il rischio di una possibile necrosi dei tessuti con conseguente cancrena o perforazione della cistifellea. Per alleviare la sintomatologia può essere utile applicare impacchi freddi sulla zona dolente.

Il soggetto viene nutrito esclusivamente tramite flebo e sottoposto, non appena le sue condizioni cliniche lo consentono, a un intervento chirurgico nel corso del quale lo specialista provvede ad asportare la cistiffelea malata (colecistectomia).

Suggeriamo, quindi, a tutti coloro che accusano la sintomatologia riportata di rivolgersi urgentemente al proprio medico curante al fine di evitare l’insorgenza di complicanze che possono mettere a rischio la propria vita.

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