Gli appassionati di videogiochi lo hanno sempre sospettato, ma ora a dirlo sono anche autorevoli studi scientifici: i videogames possono migliorare le funzioni del cervello e contribuire allo sviluppo di nuovi neuroni.
In particolare, una ricerca condotta dal Max Plank Institute for Human Development e della Università Charité di Berlino ha mostrato che giocare ad un titolo famoso come Super Mario Bros può stimolare la neurogenesi, cioè la crescita di nuovi neuroni. Ma non solo, può aumentare la connessione nelle regioni del cervello responsabili dell’orientamento spaziale, della memoria, della pianificazione e delle funzioni motorie.
Nello studio, il gruppo di pazienti che aveva utilizzato videogiochi ha evidenziato un incremento di materia grigia, quantificata attraverso una risonanza magnetica. L’aspetto più interessante è che le modificazioni erano tanto più pronunciate quanto maggiore era la passione del partecipante per l’attività videoludica. In futuro, le applicazioni di queste scoperte potrebbero aiutare i pazienti nel trattamento di numerosi disturbi psichiatrici nei quali alcune aree del cervello sono alterate o ridotte nelle dimensioni, come ad esempio la schizofrenia e il disturbo da stress post-traumatico.
Un’altra ricerca, condotta dall’Università della California UCSF, ha mostrato un miglioramento sia della concentrazione che della capacità di gestire più attività nello stesso momento (multi-tasking). Inoltre, si è registrato un miglioramento della memoria a breve termine, cioè quella che normalmente si utilizza per ricordare un numero telefonico che non si fa in tempo a scrivere o a inserire nella rubrica del telefono.
Altri ricercatori si sono spinti oltre, studiando anche gli effetti che hanno i vari tipi di videogiochi. Sì, perché non tutti i titoli producono gli stessi effetti. Il dottor Brian Glass della Queen Mary University di Londra ha condotto un esperimento in cui i partecipanti hanno giocato sia a “StarCraft”, in cui bisogna creare e organizzare un esercito da schierare contro il nemico, e “The Sims”, un celebre titolo che non richiede invece di utilizzare delle tattiche o la memoria. Il risultato, dopo un numero pari di ore giocate per tutti i gruppi, è stato che coloro che avevano giocato a “StarCraft” risultavano più reattivi e precisi nei compiti che coinvolgevano la cosiddetta flessibilità cognitiva. I giochi di strategia in tempo reale, quindi, possono contribuire a migliorare la capacità di pensare al volo e di imparare dagli errori del passato.
Titoli diversi hanno mostrato dei miglioramenti in differenti capacità del cervello. I videogiochi d’azione, nei quali il giocatore è chiamato a reagire all’istante alla minaccia del nemico, hanno mostrato tra gli effetti positivi una accelerazione del processo decisionale. Giocare al celebre sparatutto “Halo”, in una qualsiasi delle sue varie edizioni, porta quindi i gamers ad essere più reattivi nelle situazioni della vita reale.
Altre tipologie di giochi hanno dimostrato un effetto positivo in altre funzioni cognitive. I giochi in cui la probabilità ha un ruolo importante, come il gioco online, possono essere utili per migliorare le proprie capacità matematiche in generale. D’altronde, chi ha ottime capacità di calcolo è tradizionalmente molto portato per questo tipo di attività, come dimostra l’incredibile storia degli studenti del MIT che vinsero una fortuna con la tecnica del “contare” al blackjack.
In ogni caso, i videogiochi stanno avendo sempre più successo e quindi il fatto che possano portare a degli effetti positivi va a vantaggio dei milioni di videogiocatori in tutto il mondo.