Per la blefaroplastica non c’è bisogno del bisturi

Chi ha paura di sottoporsi a una blefaroplastica perché non ha intenzione di finire sotto un bisturi può mettersi l’animo in pace: merito della blefaroplastica non ablativa, vale a dire un tipo di blefaroplastica che utilizza il plasma e che, quindi, per eliminare la cute in eccesso non presuppone un ricorso al laser o al bisturi. Nei casi in cui questo trattamento può essere messa in pratica, i risultati che si ottengono a livello estetico sono straordinari.

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Come funziona

Come può ben spiegare una specialista del settore quale la Dott.ssa Mariarosaria Serra, la blefaroplastica non ablativa si basa sull’azione di uno strumento specifico che prende il nome di Plexr: si tratta di un generatore di plasma, che permette di ottenere una sublimazione dei tessuti che vengono sottoposti al trattamento. Il plasma non è altro che il quarto stato della materia, mentre la sublimazione consiste nella transizione dallo stato solido allo stato gassoso; essa è resa possibile dalla ionizzazione dei gas che sono presenti nell’aria. Come si può notare, quindi, non è prevista l’incisione di alcun tessuto, e il bisturi è superfluo: semplicemente si procede con la rimozione dei corneociti, vale a dire le cellule del tessuto trattato. Il Plexr produce dei piccoli spot delle dimensioni di 500 micron, ognuno dei quali è distanziato rispetto all’altro: in questo modo, una volta che la seduta è conclusa viene garantita la completa plasticità del movimento.

I dettagli della blefaroplastica non ablativa

Il Plexr deve il proprio nome alla crasi di Plasma Exeresi: esso costituisce uno strumento di straordinaria efficacia nel contesto non solo della blefaroplastica senza bisturi, ma più in generale di tutta la chirurgia non ablativa. Gli spot che vengono creati dal Plexr sublimano i corneociti superficiali, ma non coinvolgono né i tessuti sottostanti né quelli circostanti, i quali – di conseguenza – non sanguinano né rischiano di andare incontro a necrosi. Ecco perché quando l’intervento finisce non c’è bisogno di cerotti, di punti di sutura o di medicazioni di altro genere.

Uno dei vantaggi più apprezzati della blefaroplastica non ablativa consiste nella durata molto ridotta della seduta: servono circa dieci minuti per portare a termine il trattamento. Si formano, quindi, delle piccole crosticine il cui spessore non raggiunge il millimetro e che sono destinate a cadere nel giro di pochi giorni, non più tardi di una settimana. Che si parli di blefaroplastica non invasiva, di blefaroplastica senza bisturi, di chirurgia plexr o di chirurgia al plasma, poco cambia: al di là delle differenti denominazioni ciò che conta è il risultato che si può ottenere.

I gas presenti nell’atmosfera vengono ionizzati dal Plexr, ed è così che si produce il plasma. Questo strumento non prevede contatti elettrici ed è privo di cavi: il suo formato è paragonabile a quello di una torcia. Insomma, il Plexr è completamente senza fili, facile da utilizzare: agisce sullo strato dell’epidermide più superficiale sublimando il tessuto. Il plasma è ionizzato: ciò vuol dire che presenta atomi che hanno acquisito o perso elettroni dopo l’esposizione a campi elettrici particolarmente alti. L’arco elettrico si genera per la differenza di potenziale tra il manipolo e la pelle.

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