L’assenza di litigio all’interno di un matrimonio non è sempre sinonimo di serenità e di un matrimonio che procede a gonfie vele senza ombra di problemi.
Sarebbe una vera e propria illusione pensare che il matrimonio significhi respirare tutti i giorni dell’anno l’atmosfera di entusiasmo e assoluta complicità che si assapora il giorno delle nozze. Oltre ai momenti piacevoli in cui il sorriso e il divertimento sono protagonisti incondizionati, bisognerà affrontare anche momenti difficili e di scontro.
Un matrimonio capace di durare nel tempo si fonda, senza ombra dubbio, sulla costruzione paziente di un equilibrio tra la cura della coppia e la cura del singolo.
Una coppia che funziona, difatti, è una coppia in cui si punta alla comprensione piena dell’altro, dove non ci si stanca di conoscere e scoprire il proprio compagno/a nei pregi così come nei difetti. Una tale conoscenza diventa un mattoncino indispensabile qualora si voglia costruire un legame solido in cui l’altro costituisce un valore aggiunto, una persona con cui e attraverso cui completarsi.
Ma per completarsi è fondamentale imparare a comprendersi, e per comprendersi è necessario avere la forza di affrontare quello che non va, di non ignorare i problemi ed i più che plausibili fastidi, di scusarsi quando ci si comporta male e soprattutto di saper litigare. L’autenticità e la profondità di un rapporto si misurano soprattutto sulla base dei momenti difficili, sulla capacità della coppia di superare le incomprensioni, di trasformarle in un mezzo per nutrire e far crescere il rapporto.
Il litigio, qualora se ne comprenda il valore, rappresenta un prezioso momento di crescita e una rara occasione per poter consolidare il legame che vi unisce al vostro partner.
Il momento conflittuale se ben affrontato diventa uno strumento per rendere ancor più profondo e indissolubile il rapporto. La scoperta e la possibilità di potersi immergere nell’altro passa anche attraverso lo scontro. Uno scontro che, però, è necessario trasformare in proficua discussione e in un vivace scambio di opinioni, di idee, di impressioni e sensazioni.
Il rischio di rendere il litigio un momento di rovinosa rottura è dietro l’angolo, e questo è un vero peccato in quanto si perde l’opportunità di andare a fondo nell’altro, di misurarne le differenze, di scoprire parti di sé e del proprio partner che senza la disponibilità al confronto non si avrebbe modo di assaporare. Ma sopratutto si perde l’opportunità di far crescere il rapporto, di conoscersi in profondità e di creare un filo d’unione sempre più simbiotico e sempre più in sintonia con il vostro partner.
Sembra difatti, inevitabile, chiedersi: come rendere tutto ciò possibile? Come evitare che la rabbia non vi accechi e non vi faccia mandare tutto all’aria? In che modo è possibile rendere il litigio un momento di crescita per la coppia ma anche per il singolo?
Proviamo a fornire qualche piccolo semplice consiglio e qualche modesto suggerimento.
Per prima cosa è necessario far passare la rabbia: Come si è soliti dire, un bel respiro, contare fino a dieci o magari un paio di passi all’aria aperta potrebbero aiutare a far passare il momento di totale accecamento.
Predisporsi in uno stato di ascolto è fondamentale. Questo non significa abbandonare le proprie posizioni e cedersi incondizionatamente all’altro, ma rendersi disponibili alla comprensione delle idee e delle posizioni del proprio partner. L’ascolto, oltre ad essere un gesto di profonda intelligenza, costituisce il primo passo per rendere il litigio un dialogo e una discussione, seppur accesa, positiva.
Crescere e migliorarsi non può avvenire se non attraverso una sana rinuncia dell’affermazione incondizionata delle proprie convinzioni. Cosa significa? Significa evitare di puntare i piedi e di voler far valere senza discussioni le proprie ragioni. Ascoltare, difatti, si traduce nell’assunzione di un atteggiamento che mira a capire le motivazioni, il perché l’altro ha agito in un determinato modo, il perché ha fatto quella specifica cosa o detto quella determinala frase.
Un altro suggerimento è quello di non chiudere definitivamente il discorso a caldo, di non arrivare a delle conclusioni nel momento in cui vi trovate nel pieno del flusso della rabbia. Potrebbero essere delle conclusioni affrettate.
Il vivace scambio di opinioni e le parole che vengono dette durante il litigio hanno la necessità di depositarsi, di trovare il loro assestamento; hanno la necessità di risuonare nella testa dell’altro. Sarà utile riprendere il discorso una volta che le acque si sono calmate e che tutti e due abbiate avuto il tempo di riflettere su ciò che si è detto. A volte sembra del tutto difficile accettare che il tempo debba svolgere il suo compito, debba avere lo spazio per poter agire e per poter, così, offrire quella distanza dalle cose e dalle situazioni capace di suggerire soluzioni cariche di saggezza e lucidità. Il tempo aiuta a smorzare l’impulsività, a ritrovare la ragionevolezza e a giungere a risoluzioni non affrettate.
Un pericolo nel quale bisogna far attenzione a non incorrere è quello di sentirsi dalla parte giusta, di pretendere di avere a tutti i costi ragione. La sensazione potrebbe essere reciproca e ciò preclude qualsiasi forma di dialogo. Come già detto, il primo ingrediente è l’ascolto e ciò si traduce nella necessità di porsi all’interno di una condizione in cui il giudizio è assente. Iniziare a recepire quello che dice l’altro secondo schemi di pensiero che si rifanno alle categorie del giusto e dello sbagliato costituisce un possibile importante errore in quanto chiude le porte a qualsiasi forma di comprensione. Il giudizio rappresenta il principale nemico dell’ascolto, e se l’ascolto costituisce il primo fondamentale mattoncino per trasformare lo scontro nell’ opportunità di un viscerale e profondo incontro, è chiaro come vada tassativamente evitato.
Sarà capitato a tutti di usare il litigio (magari inconsciamente) in maniera strumentale ossia con la finalità di attirare e di far richiesta di attenzioni.
All’interno di un rapporto che si intende far durare nel tempo la sincerità e l’onestà sono ingredienti fondamentali e del tutto essenziali. Ma è davvero efficace? Pensate sinceramente che possa essere un’idonea soluzione per conquistare le parole dolci e gli occhi del vostro partner? La risposta non può che essere negativa. Per cui, nel caso in cui vi sentite trascurati dal vostro partner o nel caso in cui si avverte la necessità di una qualche coccola perché tristi o perché si sta passando un brutto periodo, la cosa migliore sarà quella di parlare e di esprimere in maniera chiara le proprie esigenze alla persona che si ha accanto. Difatti, non palesare le mancanze che si sentono, non ammettere di sentirsi trascurati e di aver bisogno di qualche accortezza in più rappresenta qualcosa di estremamente negativo per sé e per la coppia.
Non dire e tenere tutto dentro potrebbe portare a covare rancore e a tirar tutto fuori con eccessiva veemenza una volta raggiunto il limite. Inoltre, l’accumulare porta ad ingigantire le questioni, ad appesantire e ad aggravare situazioni che potrebbero esser risolte attraverso una semplice frase, una semplice richiesta, una semplice parola. Ma allora perché complicarsi la vita?
Lo sforzo più grande, soprattutto per alcuni, è quello di non farsi prendere dalla foga della rabbia e del risentimento. Riuscire a mantenere la calma e la lucidità non è semplice ma risulta essenziale per riuscire a trasformare il litigio in una discussione. Discussione significa dialogo, dunque, sano confronto. Qualora vi rendiate conto che il vostro compagno/a è preso dal risentimento e non riesce in nessun modo a cambiare prospettiva, a mettere in discussione le proprie ragioni, sarà opportuno che lo facciate voi. L’errore più grande, difatti, è quello di comportarsi come l’altro e, così, di farsi sfuggire il nocciolo della questione, ossia il confronto e lo scambio di opinioni.
In ultimo, la cosa da non sottovalutare è l’importanza di chiedersi scusa. Spesso durante i litigi i toni si alzano, ci si agita, si arriva a dire cose che non si pensano veramente. Quante volte vi sarà capitato di sentirvi protagonisti di una situazione al limite della normalità in cui la possibilità che la stanza si trasformasse in un cruento campo di battaglia e gli oggetti presenti in pungenti armi si respirava nell’aria? Così, non vi potete negare un onesto e sincero scusa.
Chiedere scusa diventa un gesto prezioso e per il rispetto che si nutre verso il proprio partner e per il rispetto che si nutre verso sé stessi. Spesso per orgoglio si ritiene che non sia necessario, che significa ammettere di esser nel torto ma, con uno sforzo che va oltre il sè, si arriva a comprendere quanto possa essere importante concedersi o meglio regalasi uno scusa.
Ecco, allora, qualche suggerimento utile a rendere proficuo il litigio, a trasformarlo in un’occasione di crescita e di autentica conoscenza.
Il matrimonio, come ci insegnano i più antichi detti, non è tutto rose e fiori; il coronamento dell’amore che vi lega al vostro compagno/a passa anche attraverso momenti non idilliaci. Sarà proprio la forza del legame che vi unisce a mantenere viva la fiamma e a farvi superare le più che normali incomprensioni.
D’altra parte, imparare a dialogare e a comprendere l’altro è un obiettivo che tutti dovremmo porci per migliorarci e per renderci sempre più in grado di convivere nella diversità e di coglierla addirittura come una preziosa occasione di conoscenza, come strumento di un apprendimento che si concretizza nel confronto con l’altro.