Sanificazione o disinfezione degli uffici

Da un punto di vista di prevenzione e attenzione alla salute e all’igiene, il mondo si divide in due grandi categorie: quella delle persone estremamente attente e meticolose, tacciate da molti di essere iper apprensivi e eccessivamente dediti alla cura di se stessi e degli ambienti, quasi maniacali a volte. Dall’altra parte esistono persone meno scrupolose, tacciate invece di essere superficiali, di correre dei rischi immotivati per distrazione o pigrizia. Chi ha ragione? Tutti è nessuno, non esistono in assoluto il giusto e lo sbagliato.

Proprio in questo periodo storico, tuttavia, questa contrapposizione si è scatenata ancor di più a causa dell’emergenza coronavirus che ci ha costretti in casa, senza poter uscire se non per motivi urgenti, di salute o per lavoro, limitatamente a quei lavori ritenuti necessari per il proseguimento della vita civile come le attività in ambito medico e sanitario o quelle preposte alla distribuzione ed alla vendita di beni di prima necessità. Da ogni parte si sentiva dire di lavarci spesso e bene le mani e, soprattutto, di fare grande attenzione all’igiene degli oggetti, delle superfici e degli ambienti in cui viviamo e che frequentiamo.  

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La progressiva riapertura

Con il passaggio alla fase 2, dopo mesi di lockdown, ci stiamo lentamente avviando ad un progressivo ritorno alla normalità, pur mantenendo le dovute cautele: continuiamo ad indossare le mascherine, i guanti monouso e tutti i dispositivi di protezione individuale, il distanziamento interpersonale di almeno un metro continua a rimanere un comportamento necessario per evitare che la curva dei contagi risalga in modo preoccupante. Gli uffici, sia pubblici che privati, i negozi, le attività di ristorazione e tutte quelle situazioni che prevedono un contatto col pubblico hanno riaperto ma sono costrette a seguire un protocollo che permetta alla gente di accedere in totale sicurezza.

A tal fine è ovviamente necessario curare i locali non fermandosi alla semplice pulizia, ma disinfettando e sanificando le superfici e gli ambienti, con particolare attenzione alle zone di maggior utilizzo e contatto. Nascono in questo periodo diverse necessità, seppur fra mille dubbi: la sanificazione a cosa serve, la disinfezione quando farla? Innanzitutto va detto che nessuna norma prevede come obbligatorio l’utilizzo di professionisti per le operazioni di pulizia, disinfezione e sanificazione, tuttavia sia per lo svolgimento del lavoro che per l’utilizzo dei prodotti più adatti è sempre consigliabile rivolgersi a ditte specializzate come rentacs.it/sanificazione-ambienti.   

Pulizia, disinfezione e sanificazione

È importante sottolineare come le parole pulizia, disinfezione e sanificazione non rappresentino dei sinonimi, anche se l’utilizzo che ne abbiamo sempre fatto poteva farlo pensare. La pulizia consiste in quelle attività manuali che hanno lo scopo di rimuovere lo sporco visibile come la polvere, le macchie e i residui dagli ambienti e dalle superfici grazie all’utilizzo di acqua e detergenti, ed è quella che pratichiamo quotidianamente anche a casa. La disinfezione, invece, si effettua con l’applicazione di agenti disinfettanti di natura chimica o fisica in grado di ridurre il carico microbiologico negli ambienti, sugli oggetti e sulle superfici che andiamo a disinfettare.  La sanificazione, infine, deve essere effettuata attraverso l’uso di prodotti chimici detergenti come l’alcol e l’ipoclorito di sodio, ovvero la candeggina, a concentrazioni precise: i disinfettanti devono contenere almeno il 70% di alcol o lo 0,1% di cloro.

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