Emozioni: ecco le spezie che speziano la nostra esistenza spezzando la monotonia

Emozioni

Emozioni. Le conosciamo davvero? Forse qualcuna. Talvolta è bene fermarsi un attimo per comprenderle dovutamente. A cosa serve far questo? Non è nulla di scontato tantomeno una perdita di tempo. Semplicemente qualcosa di straordinario, cui dare ascolto per vivere meglio.

In questo approfondimento sulle emozioni, vogliamo emozionarci insieme a te. Ti invitiamo a scoprire il senso delle spezie che speziano la nostra esistenza, senza le quali tutto sarebbe vacuo. Distinguiamo le emozioni primarie da quelle secondarie. E capiamo la loro funzione.

In particolare, dedichiamo un capitolo all’invidia che troppo danno reca alle relazioni umane. Nel nostro percorso emozionale scopriamo, quindi, l’interconnessione costante tra emozioni e benessere psicologico. Perché tutto ciò? La motivazione di questo studio ci è data da un obiettivo comune: assaporare una ricetta unica nel suo genere. Quella creata dalle emozioni in ognuno di noi. Buona lettura.

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In che senso le emozioni conferiscono sapore alla portata della vita?

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi / Ritrovarsi a volare / E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare / Un sottile dispiacere / E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire / Dove il sole va a dormire / Domandarsi perché quando cade la tristezza in fondo al cuore / Come la neve non fa rumore (…) / Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo / Per ritrovar sé stesso (…) / Tu chiamale se vuoi emozioni. – “Emozioni”, di Lucio Battisti

Questa citazione ben rappresenta l’andamento altalenante delle emozioni nella nostra quotidianità. Non c’è da stupirsi, pertanto, se due stati emotivi contrapposti si contendano la scena. Una circostanza può suscitare felicità e al contempo un velo di tristezza. Il tutto alla velocità della luce.

Sebbene ad una prima interpretazione ciò possa apparire qualcosa di disordinato, nella realtà non lo è. Già, perché esiste una sottile sfumatura nell’interpretazione emotiva interiore, molto delicata da cogliere e comprendere. Eppure, la sentiamo senza riuscire a descriverla. Ecco un compito fondamentale svolto dalle emozioni: il silenzio che ci permette di conoscere la nostra natura a fondo. Lontano dal caotico chiacchiericcio.

Emozioni: approcciamoci ai colori e ai sapori delle spezie che speziano ogni giornata

Che cosa sono le emozioni? Pensiamo di saperlo. Ed in parte, forse è così. Ad ogni modo, possiamo arbitrariamente definire le emozioni come le spezie che insaporiscono la nostra quotidianità. Sebbene a volte vorremmo cancellarle. Soprattutto il dolore.

Eppure, sono proprio queste spezie a guidarci, fornendoci una ricetta indispensabile: il gusto dell’istante unico e irripetibile. Che esistenza sarebbe senza le emozioni? Un cielo eternamente grigio. Ma anche il tempo atmosferico non è fatto soltanto di grigiore. Ci sono giornate soleggiate, fredde, piovose, ventose e perfino grigie.

Seguendo i consigli psicoterapeutici di RIZA.it, possiamo imparare a convivere con i nostri stati emotivi che tanto ci spaventano. E questo ci serve per trasformare tutte le emozioni in un piatto esclusivo ed originale: la portata della vita. Addentriamoci, allora, in questi meandri psicologici.

Le emozioni primarie sono il primo che nutre la nostra esistenza

Quali sono le emozioni primarie? Esse sono alla base del nostro modo di sentire, manifestandosi in toni e modi simili nelle persone. Come le riconosciamo? Fondamentalmente, attraverso sia il linguaggio del corpo che le espressioni del volto. Indistintamente per ognuno di noi.

Emozioni primarie: quelle negative radono tutto al suolo per aiutarci a rinascere, senza rami secchi

Ad esempio, possiamo provare una sensazione di disgusto per qualcosa che ci accade di sgradevole. O verso ciò che non accettiamo. Allora ecco che quest’emozione si traduce in disturbo psicosomatico affettando il benessere gastrointestinale. Solo che qui, a scanso di patologie o indigestione per cibi avariati, l’interpretazione è quella di una situazione indigesta.

Poi, un’altra emozione tanto temuta è la paura che spesso ci immobilizza. Quando la proviamo? Di fronte a eventi improvvisi, in cui non sappiamo come reagire. Oppure potremmo spaventarci in caso di una circostanza pericolosa. Quale funzione svolge la paura? Quella di allertarci, innescando un meccanismo tanto di protezione quanto di difesa.

Tra le emozioni che vorremmo evitare o debellare, c’è la tristezza. Quasi fosse una condanna o una malattia contagiosa. Quando arriva quest’emozione? Nei momenti di sconforto per dei progetti falliti. O peggio ancora a seguito di una perdita sia materiale che personale. Tuttavia, siamo soliti interpretare la tristezza tracciando un bilancio in negativo. Mentre la sua funzione è quella di metterci in pausa, per farci poi ripartire con un nuovo slancio.

L’ultima emozione primaria negativa da citare è la rabbia, nostro malgrado. Essa è come un vulcano in attività che erutta, radendo ogni cosa al suolo. Poi la vegetazione rinasce. È così nella natura. E lo è anche nella nostra vita.

Secondo un approfondimento di BBC Ideas in merito dal titolo Why anger is overrated?, tra tutte le emozioni umane, la rabbia sarebbe quella più sopravvalutata. Caratterizzandosi per il suo temperamento esplosivo, la rabbia induce rapidamente alla violenza. Spesso per futili motivi. Ma cosa la innesca? Un atteggiamento irritante da sopportare. O un’ingiustizia subita. Ciononostante, dopo ogni incendio, la nostra fioritura interiore riprende il suo corso, priva di rami secchi.

Emozioni primarie: approdiamo a quelle positive tra quiete e tempesta

Tra le emozioni primarie positive annoveriamo innanzitutto la gioia. Quando si manifesta? Nei periodi di grande felicità o soddisfazione. In che modo esterniamo la gioia? Mediante la risata. Essa, però, può nascondere un duplice significato.

Da un lato, sorridiamo per condividere una gioia comune o perché siamo d’accordo con qualcuno. Mentre dall’altro, la risata assume un tono stizzito se ci sentiamo infastiditi e non riusciamo a dirlo. L’hai mai notato? Per fortuna, ridiamo fragorosamente quando qualcosa suscita ilarità, come una barzelletta o un bel ricordo. Quest’ultimo potrebbe anche essere un fatto spiacevole del passato, che il presente rivisita dandogli dei tratti umoristici.

Un’altra emozione primaria, principalmente positiva è la sorpresa. Quando riceviamo un regalo inaspettato, questo ci sorprende. Oppure il ritorno inatteso di una persona cara. O ancora una notizia in cui speravamo. Tali dettagli ci donano il piacere della sorpresa. Purtroppo, c’è anche l’altra faccia della medaglia, cioè le cose che non desideriamo e che accadono. Tuttavia, questo non deve scoraggiarci, poiché nella vita ogni cosa ha un andamento ciclico.

Emozioni secondarie: esse compongono la risposta adattiva agli stimoli esterni

Che cosa intendiamo per emozioni secondarie? Queste emozioni emergono in risposta a stimoli ambientali, con la funzione di adattamento. Alcune di esse nascono con noi. Mentre altre maturano nel corso della vita. Anche qui possiamo fare la distinzione tra positive e negative.

Emozioni secondarie negative: così reagiamo agli stimoli esterni che ci infastidiscono

Quali sono le emozioni secondarie? Cominciamo la nostra rassegna.

Rassegnazione

Rassegniamo la rassegnazione. Questa si manifesta nei momenti in cui non vediamo la luce in fondo al tunnel. Lì ci convinciamo che tutto segua il corso di un destino ineluttabile ed irreversibile. Ma se guardiamo la storia, capiamo che tutto cambia, al contrario delle nostre convinzioni. Perciò, stiamo di buon animo.

Offesa

Un’altra emozione negativa che ci riguarda è l’offesa, che proviamo quando ci trattano irrispettosamente. E quante volte succede? Nemmeno le contiamo più. Un po’ per giornate nate storte. O per modi di pensare differenti. Ad ogni modo, se ci offendono, tolleriamo tale comportamento di malgrado.

Gelosia

E come si chiama quell’emozione che sentiamo impetuosa, quando temiamo di perdere qualcuno o qualcosa? Gelosia. Abbiamo con essa una certa familiarità, vero? Purtroppo, la gelosia si manifesta ogni qualvolta crediamo che una persona o un avere ci appartenga di diritto. Il pensiero distorto di essere dei possidenti suscita in noi questo sentimento deleterio. Poiché un eccesso di gelosia non porta nulla di buono. Anzi, quest’emozione rovina tutto ciò che c’è di bello. Niente ci appartiene davvero.

Nostalgia

Proseguendo la nostra passeggiata tra le emozioni secondarie negative, ecco che percepiamo un odore diverso. Qualcosa di indefinito che, però, sentiamo giungere dritto al cuore. Ebbene si tratta della nostalgia. Il sentimento nostalgico insorge quando desideriamo ardentemente qualcuno o qualcosa ma non possiamo goderne. Oppure proviamo nostalgia verso una circostanza che ha compiuto il suo tempo ma che vorremmo rivivere, ostinatamente. E se anche ciò fosse possibile, ci accorgeremmo di voler invece andare avanti.

Rimorso

Cosa ci tormenta, quasi troppo spesso, per avvenimenti accaduti nel passato? Il rimorso. Quest’è tra forse la più forte tra le emozioni secondarie negative. Perché? Pensiamo di non avere scampo. I vecchi ricordi tornano in mente come un tarlo. Così il senso di colpa ci blocca dal vivere il presente. Tormentandoci ci puniamo per gli errori commessi, come fosse una sorta di penitenza. Bene, il passato non si può cambiare. Ma se abbiamo queste sensazioni, c’è una buona notizia: siamo cambiati noi e questo conta.

Delusione

Citiamo ancora un’altra delle emozioni secondarie negative, la delusione. Essa ci pervade quando non riusciamo a raggiungere degli obiettivi prefissati. Oppure se qualcuno a cui teniamo ha tradito e deluso le nostre aspettative. Ogni cosa è fugace nella vita. Figuriamoci le persone. Guardiamo le cose con leggerezza.

Emozioni secondarie negative: la regina indiscussa è l’invidia

Purtroppo, tra le emozioni secondarie negative spicca sua maestà l’invidia. di solito, invidiamo gli altri per la loro agiatezza economica o per la salute di ferro. O ancora per i loro successi. Come se a noi mancasse la stoffa per realizzarci. In realtà, l’invidia offusca quanto di prezioso ma di grezzo abbiamo. Tutto da realizzare. Un pizzico d’invidia è uno sprone per trovare la nostra strada, dando ascolto alle nostre intuizioni. Al contrario, se la mole di quest’emozione è smisurata, allora il troppo stroppia. A cosa serve l’invidia davvero? La regina indiscussa regna per ricordarci che a noi non serve ciò che hanno gli altri, bensì quello che abbiamo già.

Emozioni secondarie positive: tra le intemperie della vita si erge sempre un faro a fare da guida

Tra le emozioni secondarie positive, esiste la nemesi della rassegnazione. Quale? La speranza. Chiunque provi quest’emozione, quando pensa al futuro, si sente pervadere da una sensazione piacevole. La persona speranzosa pensa che qualcosa di buono possa sempre accadere. Come si dice? La gente allegra il ciel l’aiuta. Le difficoltà capitano a tutti. Ma ciò che fa la differenza è la reazione agli eventi. Dunque, apriamo il cuore alla speranza.

Seppur in netta minoranza, le emozioni secondarie positive somigliano a un faro che spunta all’orizzonte nel mare in burrasca, mitigandone l’effetto. E tra queste certamente annoveriamo il perdono, una tra le emozioni più belle. Davanti ai torti e alle onte, la capacità di perdonare non è cosa da poco. Di fatto, non tutti ci riescono. Eppure, c’è chi trasforma il rancore in empatia, provando al contempo compassione per il carnefice. Tanto di cappello!

Emozioni e Alessitimia: ecco un abbinamento equilibrato delle spezie emotive per gustare la portata della vita

Talvolta, l’età biologica non corrisponde a quella della maturità emotiva. Come ce ne accorgiamo? Un campanello d’allarme suona in caso di alessitimia. Cos’è? Niente paura. Si tratta di una “condizione psicologica” nella quale non riusciamo a riconoscere le emozioni.

Quali sono i sintomi dell’alessitimia? Innanzitutto, la difficoltà di individuare le emozioni innate e insite in noi. In tale contesto ci risulta complicato descrivere gli stati emotivi. Ragion per cui li confondiamo con malesseri fisici. Mentre le emozioni cercano di farsi sentire proprio attraverso i disagi emotivi.

Si può guarire dall’alessitimia? Sì, purché adottiamo dei semplici accorgimenti. Iniziamo dal tenere un diario delle emozioni, su cui annotare di vota in voltacome ci sentiamo. Poi, provvediamo a visualizzare le emozioni attraverso delle immagini che ci suggeriscono loro stesse. Così attribuiamo un volto a tali sentimenti e non li temiamo più. Inoltre, ascoltandoci dentro, favoriamo l’armonia interiore tra sintomatologia ed equilibrio.

Infine, ti auguriamo di combinare le spezie emozionali secondo il tuo istinto. Con il tempo e la pazienza, ne trarrai beneficio. Grazie per averci letto.

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