La figura del proctologo è quella di un medico specialista che si dedica allo studio delle patologie che interessano la zona anale e il colon retto. Per saperne di più, abbiamo intervistato il dottor Mario Petracca, proctologo Roma con una lunga esperienza in questo ambito.
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Qual è la formazione richiesta a un proctologo?
Questo specialista deve avere competenze relative agli organi correlati all’apparato colon-rettale. Nel nostro Paese per ora non è prevista una specifica scuola di specializzazione in colonproctologia, anche se è possibile frequentare dei corsi intensivi e dei master grazie a cui i medici specialisti in una disciplina chirurgica hanno la possibilità di ampliare la propria formazione.
Tante persone hanno timore o imbarazzo nel sottoporsi a una visita proctologica: si tratta di un atteggiamento giustificato?
No, se viene eseguita in maniera appropriata la visita non deve destare preoccupazioni. Essa prevede dapprima una visione diretta del tratto ano-rettale, e poi una esplorazione manuale dello stesso. A volte ci può essere bisogno della cosiddetta anoscopia, che consiste in un esame endoscopico. Prima ancora della visita, comunque, il medico deve interrogare il paziente per conoscere con precisione i suoi sintomi, e quindi per capire come mai ha deciso di sottoporsi alla visita. La fase di ispezione diretta, indicata come esplorazione rettale, coinvolge sia la parte esterna che quella interna dell’ano.
Come si svolge?
Il paziente viene fatto sdraiare in posizione fetale sul fianco sinistro. Il medico indossa un guanto lubrificato, in modo da non causare dolore, e anche se si usa uno strumento per la rettoscopia questo viene lubrificato. Si tratta, comunque, di un dispositivo di piccole dimensioni, tale da ridurre al minimo il fastidio. Al termine della valutazione specialistica, il medico esprime un parere a proposito del quadro clinico che è stato riscontrato: a questo punto può essere prescritta una terapia o possono essere richiesti degli accertamenti, quali una radiografia o una colonscopia.
Come ci si deve preparare a una visita dal proctologo?
Il paziente non è tenuto a effettuare alcuna preparazione specifica, ma in ogni caso eventuali accorgimenti da adottare verranno indicati in fase di prenotazione della visita. A volte, infatti, ci può essere la necessità di effettuare un clistere. Se questo viene eseguito in ambito domestico, è opportuno igienizzare l’ambiente e indossare dei guanti; è sempre meglio procedere in presenza di una persona di fiducia, così da prevenire qualunque inconveniente in caso di bisogno. La vescica deve essere vuota, in modo che sia possibile trattenere il liquido del clistere per il tempo richiesto e non si avverta l’impulso di recarsi in bagno in maniera precoce. Il liquido del clistere deve avere più o meno la temperatura del corpo umano, non superiore ai 37 gradi.
Il proctologo si occupa della sindrome del colon irritabile?
Sì, anche. Questa patologia, nota comunemente con il nome di colite, è molto comune nei Paesi sviluppati e si caratterizza per la presenza di diarrea o costipazione, insieme con nausea, dolori addominali e crampi. Proprio per questo motivo è causa di stress e di forti disagi per i pazienti che ne soffrono, anche se va detto che questa sindrome in genere non si evolve in tumori o altre patologie gravi. La letteratura scientifica dimostra l’esistenza di una diretta correlazione tra gli stati di stress e la sindrome: ecco perché la terapia richiede l’adozione di uno stile di vita volto a eliminare le situazioni che provocano ansia, al di là dell’assunzione di integratori o farmaci ad hoc.
Di quali altri problemi si occupa uno specialista del vostro campo?
Per esempio della stitichezza, o stipsi. In questo caso non si può parlare di una vera e propria patologia, quanto piuttosto di un sintomo. Si tratta di una condizione che interessa un gran numero di persone in tutto il mondo. Si ritiene che lo stile di vita occidentale abbia un ruolo importante nella comparsa della stitichezza, sia a causa delle poche fibre presenti nella dieta che per colpa dei ritmi frenetici. Tuttavia esistono altri fattori di rischio che devono essere presi in considerazione, come per esempio il prolasso intestinale. Il prolasso consiste in una fuoriuscita di una parte di intestino retto dal canale anale. Allo stato attuale, però, non sono ancora chiare le cause di tale disturbo.
Il dottor Mario Petracca è operativo a Roma, nel suo studio di viale di Trastevere, ed è un proctologo specialista che esegue interventi di crioterapia selettiva in ambulatorio. Questi vengono effettuati in una seduta unica, e si basano su un metodo all’avanguardia grazie a cui è possibile risolvere alla radice il problema delle emorroidi e dei fastidiosi sintomi che ne derivano. Ovviamente prima c’è bisogno di una meticolosa visita proctologica, nel corso della quale il dottor Petracca indica al paziente in che modo l’intervento sarà svolto, rispondendo alle sue richieste di informazioni e a ogni altro dubbio.