Come per gli adulti, anche nei neonati i singhiozzi sono causati da spasmi del diaframma, l’ampio muscolo che scorre sul fondo della gabbia toracica e si muove su e giù mentre respiriamo. Anche se nessuno sa con certezza perché abbiamo il singhiozzo (non sembra avere uno scopo utile), questi spasmi possono essere innescati da molte cose, tra cui spesso il reflusso gastroesofageo.
Contenuti
Anatomia del singhiozzo
Il singhiozzo, è dovuto alle ripetute e involontarie contrazioni del muscolo diaframma che divide la cavità toracica da quella addominale e che, con la sua costante attività di contrazione e rilassamento, permette gli atti respiratori. Praticamente si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione. Lo fa in modo completamente automatico e involontario, spinto da stimoli nervosi che provengono dal nervo frenico che lo irrita.
Il nervo frenico è un nervo molto lungo che partendo dal cervello, dopo aver percorso la zona cervicale, cioè il collo, va ad innervare non solamente il diaframma ma anche il fegato, il pericardio che è una fine membrana che avvolge il cuore, lo stomaco e i reni.
Di conseguenza, uno qualsiasi di questi organi, se alterato, è in grado di causare un’irritazione al nervo frenico che comincia così a “operare ” in modo anomalo: cioè, anziché contrarre e rilassare ritmicamente il diaframma per assicurare una normale respirazione, viene colto da stimoli parossistici anomali e fa contrarre il diaframma in maniera irregolare provocando, insieme alla chiusura della glottide, il caratteristico singhiozzo.
Quali sono le cause più frequenti del singhiozzo nel neonato?
I singhiozzi neonatali sono frequenti quando il bambino si nutre troppo, mangia troppo rapidamente o inghiotte molta aria.
Oltre all’alimentazione, a volte il singhiozzo può essere innescato da una causa completamente diversa. Spesso il colpevole è il reflusso gastroesofageo.
Quando il bambino soffre di reflusso gastroesofageo, il cibo parzialmente digerito e i succhi acidi dallo stomaco rifluiscono nell’esofago causando bruciore e disagio.
Poiché l’esofago passa attraverso il diaframma, quest’ultimo può irritarsi e portare il bambino a singhiozzare molto. Anche se piuttosto fastidioso, è un disturbo abbastanza comune e non sempre crea problemi per i piccoli.
Come calmare il singhiozzo ai neonati?
Se il bambino è allattato al seno:
- Far fare il ruttino al bambino ogni volta che si passa da un seno all’altro.
- Se il problema principale sembra essere l’aria deglutita, è bene controllare l’attacco al seno. Assicurarsi che le labbra del bambino siano sigillate intorno all’areola del seno, non solo al capezzolo.
Se il bambino è allattato al biberon:
- Molti pediatri consigliano di fermarsi a metà biberon per far fare il ruttino al bambino e poi completare l’allattamento dopo una pausa di 5-10 minuti. Completare l’alimentazione mentre il bimbo è rilassato può effettivamente far cessare il singhiozzo.
- Provare a riposizionare il biberon in modo che l’aria non si trovi vicino alla tettarella, ma sul fondo della bottiglia.
Per neonati allattati al seno o al biberon:
- Dopo ogni poppata, tenere il bambino seduto o in posizione eretta per 20-30 minuti.
- Se non c’è una causa identificabile del singhiozzo, può aiutare strofinare la schiena del bambino.
- Provare a provocare uno starnuto solleticando il nasino
Quando preoccuparsi?
I singhiozzi nei neonati e nei bambini piccoli sono nella maggioranza dei casi un fenomeno inoffensivo, che tenderà a scomparire in modo spontaneo. Per questo motivo, il singhiozzo sporadico e passeggero non deve destare preoccupazioni. Se però il singhiozzo dovesse durare parecchie ore consecutive o se fosse accompagnato da un disturbo al bambino, come una crescita insufficiente, si raccomanda di consultare il proprio pediatra.