L’ansia e lo stress fanno parte della vita di tutti i giorni: ognuno di noi ha le proprie preoccupazioni, motivi che scatenano stati d’animo di angoscia. Tuttavia non bisogna confondere questa condizione, assolutamente normale, con il disturbo d’ansia vero e proprio.
Stiamo parlando di un’autentica problematica psicologica, che può arrivare a influire in maniera del tutto negativa sulla quotidianità, sulle relazioni interpersonali, sul lavoro. È indispensabile capire quando la situazione ci sta sfuggendo di mano, e non avere vergogna di chiedere aiuto a uno specialista del settore. I casi peggiori necessitano di un percorso di psicoterapia adeguato, o comunque di una serie di colloqui con un esperto per comprendere le radici profonde di questa difficoltà.
In sintesi, l’ansia va considerata una malattia nel momento in cui compromette le nostre attività, i rapporti umani, la nostra – per così dire – “funzionalità”. Quali sono i segnali cui bisogna prestare attenzione? Quali le possibili cause? Continuate a leggere per saperne di più.
Contenuti
Ansia e sintomi
Iniziamo con una panoramica sui sintomi dell’ansia: spie rivelatrici che, soprattutto se sommate, dovrebbero far scattare un campanello d’allarme.
Questi indizi sono di natura sia fisica sia psichica. Per quanto riguarda i secondi, dobbiamo citare una crescente sensazione di timore o addirittura di terrore: si ha l’impressione di essere costantemente in pericolo, osservati dagli altri, giudicati da estranei e conoscenti. A ciò si aggiunge un vuoto mentale, che influenza la capacità di concentrazione e il rendimento professionale.
Chi è colpito dal disturbo d’ansia è in balia di cattivi pensieri, e non riesce a gestire bene emozioni come la paura e la rabbia. Possono presentarsi degli atteggiamenti ricorrenti di sottomissione, dato che la persona è sempre in cerca della protezione altrui.
A livello fisico, invece, le manifestazioni più diffuse sono un’accelerazione del battito del cuore, tremore e sudorazione intensa, le cosiddette palpitazioni – ovvero pulsazioni cardiache irregolari. A volte si sperimentano vertigini, nausea, bruciore di stomaco, mal di testa, formicolii localizzati nell’area della bocca e delle dita.
L’ansia molto elevata può portare a un dolore toracico, che non di rado è male interpretato e quindi non fa altro che accentuare il panico. Ad alcuni manca il respiro; altri vanno incontro a stanchezza, affaticamento, apatia, insonnia. I sintomi, di conseguenza, sono vari e si differenziano in base alla singola situazione.
Le cause del disturbo d’ansia
A questo punto, forse, vi starete chiedendo: ma da cosa è provocato il disturbo d’ansia?
Come per molti problemi di questo tipo, le cause sono numerose e spesso si uniscono tra loro. Secondo i più recenti studi è importante il fattore biologico, che consiste in alterazioni nella produzione di neurotrasmettitori come la serotonina (che viene ridotta) e la noradrenalina (l’ormone dello stress, che al contrario subisce un aumento).
Altrettanto rilevante è la genetica. È stato provato che, all’interno della stessa famiglia, si verificano frequentemente più casi di questo disturbo. A ciò si collega l’elemento ambientale, poiché un soggetto ansioso può essere condizionato da un altro soggetto ansioso con estrema facilità.
Il fattore psicologico è quasi sempre fondamentale nell’insorgere di tale patologia. Quest’ultima è comune tra coloro che hanno subìto un trauma, un lutto, una separazione, una crisi in ambito lavorativo, familiare, sentimentale. Infine vi sono delle malattie fisiche che incrementano l’ansia, tra cui quelle ormonali e le cardiopatie.
I disturbi correlati all’ansia
Il disturbo in sé è spesso associato ad altre problematiche. Ad esempio, nei bambini si presenta spesso sotto forma di ansia da separazione: la paura che nasce quando la madre, o un’altra figura di riferimento, è lontana o comunque al di fuori del campo visivo.
Negli adulti questa difficoltà è connessa a fobie specifiche, in particolare l’agorafobia, oppure a tendenze ossessivo-compulsive. L’ansia sociale e quella da prestazione sono manifestazioni classiche a partire dall’adolescenza.
Qualche consiglio per la prevenzione
Come già abbiamo detto, il disturbo d’ansia vero e proprio richiede un trattamento psicologico adatto. La psicoterapia è un’ottima soluzione per arrivare a una maggiore consapevolezza di sé, e per acquisire un nuovo equilibrio interiore.
Vi sono, però, anche dei piccoli stratagemmi per la prevenzione: accorgimenti da adottare nell’attimo in cui ci si rende conto di correre dei rischi da questo punto di vista. Esistono degli esercizi appositi che aiutano a “rimpiazzare” le sensazioni negative con altre positive, tramite la creazione di immagini mentali ad hoc.
Per gestire e limitare lo stress è utile pianificare le giornate, fare liste, ritagliarsi ogni tanto degli istanti di relax in cui si allontanano tutti i pensieri. Inoltre, diversi esperti raccomandano di diminuire l’assunzione di sostanze come la caffeina e la teina, e di evitare il fumo e l’alcool.
Il disturbo d’ansia non va sottovalutato, e non deve essere mai confuso con la semplice ansia quotidiana. Questa può essere anche produttiva, un incentivo a svolgere bene i compiti che ci spettano. Si parla di malattia quando tale condizione cessa di essere stimolante, e diventa invece deleteria per il nostro corpo e la nostra psiche.