Gli esami del sangue da fare prima di mettersi a dieta

La decisione di mettersi a dieta è spesso combattuta e ben ponderata, soprattutto per i sacrifici che le restrizioni alimentari possono comportare. Non bisogna dimenticare, però, di prestare attenzione soprattutto alle proprie condizioni di salute, per evitare che uno squilibrio nutrizionale o dei digiuni ripetuti possano alterare lo stato di benessere che il dimagrimento dovrebbe favorire.

Anche per questo motivo, prima di iniziare una dieta è consigliabile sottoporsi a degli esami del sangue, allo scopo di verificare i valori del colesterolo HDL, quelli del colesterolo LDL, quelli dei trigliceridi e quelli della glicemia insieme con una figura sanitaria: per maggiori informazioni vi rimandiamo alla sezione dieta di Project Invictus. Gli esami ematici hanno lo scopo di accertare se il modo in cui ci si è alimentati ha in qualche modo inciso sui meccanismi metabolici. In particolare, i valori della glicemia, che corrisponde alla presenza di zucchero nel sangue, servono a verificare le modalità con cui i carboidrati vengono gestiti dall’organismo. Non tutti sanno, per esempio, che più si è a digiuno e meno si ha la possibilità di tenere gli zuccheri sotto controllo.

Nel caso in cui si riscontri un valore elevato di glucosio ematico, si ha a che fare con un’insulina basale più alta, e quindi con più difficoltà a dimagrire: è facile che in una situazione del genere gli ormoni controinsulinari come l’adrenalina e il cortisolo abbiano un’attività superiore rispetto alla norma. Tante sono le ragioni per cui si può alzare la glicemia, a cominciare da una gestione inadeguata degli zuccheri che vengono introdotti nel corpo. Lo stress e sforzi fisici eccessivi sono ulteriori motivazioni plausibili alla base di valori che superano i 100 ml per dl.

Per quel che riguarda i valori del colesterolo, invece, essi segnalano l’equilibrio con il quale il corpo, attraverso le lipoproteine, immette il colesterolo nel fegato. Per il colesterolo HDL, in particolare, è auspicabile un valore superiore ai 40 mg per dl. Infine, ci sono i trigliceridi, che non dovrebbero superare i 130 mg per dl. Nel caso in cui si aggirino attorno ai 200 mg per dl si ha a che fare con un campanello di allarme che non deve essere sottovalutato, perché vuol dire che si è abituati a mangiare più del dovuto o magari si consumano alcolici in quantità eccessive. Nel momento in cui i trigliceridi sono troppo elevati, l’organismo non riesce a gestire come necessario il glucosio: per di più vale anche il viceversa.

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