Cos’è la Psicosomatica? Molti la conoscono già, mentre alcuni se lo chiedono. Ed ancora c’è chi non vuol saperlo affatto, poiché ritiene la psicosomatica non una scienza ma pura fantasia. In effetti, questa branca della medicina ha tanta strada da fare, prima di poter essere considerata attendibile. Eppure tante persone vivono sulla pelle delle esperienze che le portano a non snobbare le diverse interpretazioni medico-scientifiche.
Ebbene, in questo approfondimento, spieghiamo cos’è la Psicosomatica e perché gioca un ruolo chiave nella vita di ognuno di noi. Ad esempio, ti è mai capitato di provare rabbia, senza riuscire ad esprimerla, sentendoti poi in preda a forti mal di testa o di pancia? Oppure, hai soffocato le lacrime in situazioni di tristezza, sfociando successivamente in un inatteso raffreddore?
La Psicosomatica ci insegna a comprendere i segnali che il nostro corpo ci invia, da non ignorare. Ad accompagnare la terapia farmacologica, c’è la conoscenza della connessione tra mente e cuore. Ed in ciò, l’approccio psicosomatico non teme confronti. Naturalmente, il colloquio con i medici è da anteporre a qualsiasi forma di iniziativa personale.
Quali segnali vanno interpretati? Di cosa ci ammaliamo, se non li ascoltiamo? La Psicosomatica è una scienza seria? Come possiamo guarire dai disagi emotivi? Queste sono le domande ricorrenti che ci poniamo. Pertanto ti invitiamo a leggere questo articolo, così da poterti informare al riguardo. E vedrai che non solo ti troverai preparato/a, ma sentirai al contempo una piacevole sensazione, data dalla scoperta di una dimora interiore, sorta tra i pendii e le valli delle emozioni.
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Psicosomatica: ecco la guida alle fondamenta della sconosciuta dimora interiore
Secondo la fonte di psicologia e psicoterapia RIZA.it, la Psicosomatica indaga delle manifestazioni negate a livello emotivo, che sfociano attraverso malesseri. Diverse malattie affondano le loro radici nella psiche. Il prezzo della repressione delle emozioni si paga caro. Ciò che non esterniamo, si somatizza nel corpo. E la via della guarigione, invece, passa proprio da qui. Qualunque campanello d’allarme inascoltato, nel tempo, si trasforma in malattia, talvolta con conseguenze croniche. Che cosa scatena la tempesta?
Di solito, i fattori scatenanti sono:
- Desideri repressi;
- Disagi ignorati;
- Problemi personali;
- Relazioni tossiche;
- Dolori non superati, come un lutto o un abbandono;
- Rabbia soffocata, spesso per fare una bella figura sociale, per mantenere un posto di lavoro o per paura di perdere qualcosa o qualcuno.
E così, mentre cerchiamo di vivere in superficie, nell’abisso della nostra dimora si prepara una burrasca. Già, perché normalmente non c’è felicità in un’esistenza condotta in modo superficiale.
Di conseguenza, vivere negando lo spazio interiore sfocia in disturbi, quali:
- Ansia;
- Agitazione;
- Eccessiva preoccupazione;
- Sensazione di essere in trappola (in un certo senso lo si è);
- Paure infondate o ingigantite.
Scandagliando i fondali emotivi, però, si scopre molto di più. Al di sotto di ogni timore o dolore, spesso c’è una ragione ben precisa. Per iniziare a star meglio è fondamentale aprire un canale di comunicazione con noi stessi. Il negoziato è possibile grazie alla Psicosomatica.
Psicosomatica: quando ti senti giù, lei ti aiuta a ripartire dalle tue radici
Appena affiora un disagio, ecco che facciamo l’inventario dei farmaci da assumere. Vero? Curarsi è giusto e doveroso nei confronti della nostra salute. Talvolta, però, tendiamo a dipendere troppo dalle medicine. Dove sta l’errore? Nel voler reprimere qualunque segnale in arrivo dal corpo perché la sua manifestazione ci terrorizza. È una reazione naturale. Basta cambiare l’approccio.
Negli attacchi di panico ci sentiamo sprofondare, senza alcun controllo. Pensiamo di essere i soli a soffrirne e perciò ce ne vergogniamo. La realtà, invece, è tutt’altra cosa. Per sentirci meglio, ci può dare una mano proprio la Psicosomatica. Quando ti senti giù, è il momento di ripartire dalle tue radici.
Perché i disagi irrompono nella nostra vita? Questo succede quando ci barrichiamo, anche senza volerlo, in meccanismi mentali ripetitivi, che danno forma alla nostra quotidianità. Lo facciamo per sentirci al sicuro. Ma accampiamo soltanto scuse, perché temiamo il cambiamento. Ecco la verità. Mentre, la crisi che arriva, serve a liberarci. Ci dà una spinta a virare nel mare in burrasca, al fine di scoprire chi siamo davvero.
Se pensiamo che crescere significhi giungere alla vecchiaia immutati, ci sbagliamo di grosso. È proprio la ricerca delle cosiddette sicurezze ci fa invecchiare e vivere nel modo sbagliato. Ogni giorno corriamo dei rischi, sbagliamo o indoviniamo. È quel pizzico di pepe che ci entusiasma a tenerci vivi. La Psicosomatica ha ragione. Che ci crediamo o no
Come suggerisce RIZA.it, quando si manifesta un disturbo, sostiamo con la sua presenza. Chiudiamo gli occhi e ascoltiamone il messaggio. Vediamo che nella nostra mente si fanno strada dei suggerimenti e delle immagini risolutori. E questo è il consiglio di molti psicoterapeuti. E se il dolore sembra insormontabile? Possiamo praticare un semplice massaggio respirando lentamente. Il modo corretto per farlo è quello di trattenere un po’ l’aria, gonfiando la pancia e poi espirare. Ciò è utile per sprigionare i traumi intrappolati. Di solito il culmine di queste situazioni si rivela in un pianto di sfogo. Oppure si sferra un pugno o un calcio nel vuoto, a motivo dell’aggressività repressa. Lì ci rendiamo conto di quanto sacrifichiamo la nostra naturalezza. Ne vale la pena?
Psicosomatica: impariamo dal fiore di loto l’arte della rinascita, in un gioco di ombre tra buio e luce
Come ben sappiamo, il fiore di loto è un simbolo di rinascita dal fango. Già, perché affonda le sue radici nel buio dell’acqua in profondità. E poi cresce, a suo tempo, aprendosi all’esterno, in tutta la sua autentica bellezza. Sì, esatto. Il vero fascino risiede nel coraggio di mostrarsi al mondo, essendo noi stessi/e. Questa similitudine ci aiuta a comprendere meglio quale sia il fango in questione. Quando sprofondiamo, siamo in preda di malesseri, quali:
- Infiammazioni da lievi ad acute a dell’apparato gastrointestinale;
- Infezioni o difficoltà alle vie respiratorie;
- Manifestazioni patologiche a carico dell’apparato urogenitale;
- Tachicardia;
- Ipertensione;
- Aritmie cardiache;
- Cefalea;
- Otite;
- Vertigini;
- Fibromialgia, che si manifesta con dolori e infiammazioni muscolari;
- Stanchezza cronica.
Tutto questo, però, è reversibile. Chi fa esperienza di tali circostanze, le può comprendere empaticamente. Prima o poi, ognuno di noi si interfaccia con situazioni di questo tipo. La paura è un’emozione del tutto naturale.
Individualmente, diveniamo parte di una collettività. La soluzione è accettarsi nella propria fragilità e viverla. Con ogni sfumatura o sfaccettatura. Cosa c’è di più bello dell’essere noi stessi/e con gli altri? Auguri di benessere e di coraggiosa autenticità!