Sono tante le accortezze che si devono prendere quando si ha un figlio piccolo. Il rischio di traumi ai denti, infatti, è sempre dietro l'angolo ed è per questo motivo che è importante conoscere quali sono i pericoli ed evitarli.
Come detto, ci sono diversi luoghi e diverse abitudini che possono in qualche modo causare dei traumi dentali. Qualche esempio? Le passeggiate in bicicletta, ad esempio, o le corse a scuola, il monopattino, ma anche le scale e gli spigoli che si trovano in casa: moltissime cose possono mettere a repentaglio l'incolumità dei più piccoli e, con essa, l'integrità dei denti.
Gli infortuni di questo tipo, in particolar modo negli ultimi anni, sono aumentati ed è stato rilevato che colpiscono gran parte dei bambini in età prescolare, ma anche il 21% dei bimbi in età scolare.
I dati di cui si parla fanno riferimento a quelle che sono le linee guida per la prevenzione dei traumi dentali in età evolutiva, che sono state dettate dal Ministero della Salute e che puntano, come detto, a fare in modo che sempre meno bambini subiscano dei traumi ai denti.
Accanto a questi dati, viene segnalato anche che solo una piccola parte dei dentisti fornisce quello che può reputarsi un trattamento adeguato per delle lesioni di questo tipo che, però, se non trattate come si deve possono provocare lacerazione della mucosa, rottura del dente e frattura della mandibola.
Cosa fare in questi casi? Le soluzioni proposte dagli esperti del settore sono diverse. Innanzitutto, tutti concordano sul consigliare di conservare il dente rotto o caduto, perché, come viene fatto notare, potrebbe essere possibile rimpiantarlo in diversi casi. Tuttavia è importante conservarlo in soluzione fisiologica per qualche ora e fare immediatamente visita a uno specialista. Tutti i consigli migliori da questo punto di vista si possono trovare sul sito https://dottordentista.com/ che, tra tanti siti specializzati, è uno dei migliori, tanto da essere diventato un vero e proprio punto di riferimento per moltissime persone e anche per genitori di bimbi piccoli e, da questo punto di vista, a rischio rottura di denti.
Ma entrando nel vivo del discorso, quali sono gli ambienti della casa più a rischio? Da una analisi condotta, come detto, dal Ministero, si è notato che, sino all'età di 14 anni, si rischia maggiormente in soggiorno. Qui si verifica il 74,6% degli incidenti che possono portare alla rottura dei denti dei bambini. Molto spesso si associano questi eventi con l'inizio della deambulazione e un altro fattore di rischio è l'obesità, che non permette al piccolo di camminare nel migliore dei modi. Anche chi ha l'abitudine di succhiare il ciuccio o il pollice deve fare molta attenzione, perché si tratta di comportamenti a rischio. In età scolastica, invece, le possibilità di trauma vengono da altre situazioni. Ad esempio, quando si tende a mordere la penna si rischia, così come lo si fa anche durante le attività sportive o le liti che possono nascere in ambiente scolastico. Come indicato nel documento di cui si è parlato in precedenza, le scuole dovrebbero sempre avere dei presidi finalizzati al primo soccorso, così da cercare di risolvere nel migliore dei modi la situazione. Anche gli insegnanti dovrebbero essere formati al fine di aiutare gli alunni, soprattutto quelli che insegnano educazione fisica, dato che quando si gioca a sport come pallacanestro, pallavolo, calcio, rugby, nuoto, il rischio è veramente alto.
Come si nota, quindi, il fine ultimo è quello di cercare di aiutare quanto più possibile il bambino a salvaguardare sia la sua salute, che l'integrità della propria bocca e dei propri denti, che potrebbe talvolta essere messa a repentaglio.