La depressione da lutto è un fenomeno che colpisce tante persone, anche se non viene trattata a livello medico e scientifico come meriterebbe. Questo tipo di disturbo, che si manifesta in seguito alla perdita di una persona cara, può dare vita a reazioni di carattere emotivo non troppo diverse da quelle che scaturiscono dal disturbo da stress post traumatico. Si ha a che fare, in particolare, con ricordi e pensieri intrusivi, ma anche con sintomi dissociativi. In altri casi le reazioni sono paragonabili a quelle che caratterizzano il disturbo depressivo maggiore, e quindi si basano su sentimenti di paura, di tristezza o di disperazione.
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La depressione da lutto
Sono due le grandi categorie in cui è possibile inserire la depressione da lutto: quella dei disturbi dell’adattamento e quella dei traumi e dei disturbi correlati allo stress. Come è facile intuire sono categorie abbastanza vaste, in cui rientrano reazioni e cause diverse, non per forza di tipo depressivo. Nel novero dei disturbi e dei traumi legati allo stress va inserita la depressione reattiva, mentre tra i disturbi dell’adattamento si fa riferimento a una reazione emotiva che può seguire a un evento stressante quale, appunto, il lutto per la morte di una persona cara.
I sintomi e l’intensità delle reazioni
I vari sintomi depressivi che sono correlati a un lutto fanno parte del cosiddetto disordine da lutto prolungato. Nei casi più gravi, la depressione da lutto e in generale i disturbi dell’adattamento si traducono in un rischio più elevato di suicidio. Questa è la ragione per la quale il fenomeno in questione non deve essere trascurato, e soprattutto non va derubricato a banale tristezza. Si diagnosticano i disturbi dell’adattamento dopo la perdita di un amico o di un familiare nel momento in cui le reazioni di dolore si caratterizzano per un livello di intensità, per una persistenza e per una qualità che sono più elevate rispetto a quelle che ci si potrebbe attendere in condizioni normali, sempre prendendo in considerazione fattori di carattere religioso e culturale. Superare le 5 fasi del lutto non è così semplice, dunque.
L’assistenza psicologica di Assisto
Tra i vari tipi di assistenza che vengono forniti in maniera gratuita da Assisto in seguito a casi di omicidi stradali, morti sul lavoro o danni gravi c’è anche quella psicologica. Assisto è un’organizzazione attiva in tutta Italia che si avvale della competenza di medici legali, di fiscalisti, di psicoterapeuti e di avvocati per stare accanto ai soggetti danneggiati sia nel loro percorso legale, in caso di processi e ricorsi alla giustizia, sia sul piano psicologico. Il tutto avviene gratis, e anche dopo aver ottenuto eventuali risarcimenti i soggetti danneggiati non devono pagare alcunché.
La sofferenza reattiva alla morte
Si parla di sofferenza reattiva alla morte nel momento in cui la perdita è fonte di rabbia o amarezza e il soggetto, dopo il lutto, manifesta torpore emotivo o incredulità. Altri segnali che vanno interpretati e non sottovalutati in questo senso comportano una valutazione negativa di sé in rapporto alla morte o alla persona scomparsa e una evidente difficoltà nell’accettazione della morte. In particolare, tale difficoltà nei bambini è correlata alla capacità di cogliere non solo il carattere definitivo della morte, ma anche il suo significato. Infine, la sofferenza reattiva alla morte si concretizza anche sotto forma di un evitamento eccessivo dei ricordi della perdita e di una evidente difficoltà a lasciarsi a ricordi positivi relativi alla persona scomparsa. In alcuni casi la depressione da lutto può innescare anche un disordine dell’identità e un disordine sociale: il primo porta a voler morire per restare vicini alla persona scomparsa; il secondo implica una difficoltà nel fidarsi delle altre persone.