Trattamenti olistici: miniguida per aspiranti operatori

Trattamenti olistici

Contenuti

Per diventare professionisti nei trattamenti olistici non bastano i corsi “tecnici”

Lo so, il sogno di diventare professionista nel mondo dei trattamenti olistici ti fa battere il cuore.  Magari stai già studiando per diventarlo, oppure vorresti entrare in questo mondo e trasformarlo nel tuo lavoro principale.

Oggi osservi la realtà lavorativa, magari troppo competitiva per i tuoi gusti, costretta in un ambiente chiuso, restrittivo, asettico e stai cercando qualcosa di diverso… Oppure hai semplicemente il desiderio di una ventata di novità, per sentire di nuovo la voglia di imparare e di crescere.

Per questo, magari, l’idea di diventare operatore olistico ti sembra la migliore soluzione per risolvere in un colpo solo tutti i problemi: quello della sopravvivenza fisica e quello della sopravvivenza emotivo-spirituale 🙂

Cosa occorre per diventare un operatore professionale che si occupa di trattamenti olistici?

Se fai parte del gruppo di persone interessate ad un percorso serio per diventare operatore olistico, in particolare finalizzato al lavoro, la prima cosa da fare è: scegliere un corso che comporta dei sacrifici.

Esatto.

Tutti preferiamo le situazioni facili e scorrevoli, ma le vere sfide, quelle che ci mettono in difficoltà, sono quelle che insegnano di più, quelle che ci fanno diventare bravi, esperti, coraggiosi e decisi. E credimi, tutte queste sono doti indispensabili per chiunque voglia aprire un’attività in proprio.

Cosa si intende per “sacrifici”? I sacrifici sono:

  • l’impegno economico (un corso che costa poco ti darà sempre molto poco)
  • l’impegno di tempo (se non devi fare fatica per imparare bene la tecnica, vuol dire che i trattamenti olistici che stai imparando non sono adatti a trasformarsi in un vero mestiere)
  • l’impegno mentale ed emotivo (se un corso non ti mette di fronte al tuo ego, vuol dire che non ti sta portando molto lontano da dove sei ora)

Vediamo i punti uno per uno, per spiegarli meglio.

L’impegno economico

Si dice spesso “chi più spende meno spende”. E’ una regola sempre valida. Se compri al discount non cerchi la qualità, cerchi il prezzo basso… e ti accontenti di una tuta che, dopo il primo lavaggio, si polverizza lasciandoti in mutande mentre stai correndo al parco. Considerando che hai speso poco, te ne fai una ragione.

Ma se parliamo di costruire un lavoro, non possiamo affidare il progetto alla fortuna. Anche perché, purtroppo, è cieca per tradizione. Quindi bisogna fare scelte su un altro piano e privilegiare la qualità, che a questo punto, data l’importanza del risultato che speri di raggiungere, deve essere alta.

La comparazione è piuttosto chiara, da lì non si scappa:

Insegnante professionista ed aggiornato = qualità più alta = prezzo più alto

Potresti sentire la tentazione dell’enorme offerta di corsi-discount, ma sappiamo già che la qualità non sarà sufficiente a garantirti le competenze professionali che ti servono. Inevitabilmente, finirai per saltare da un corsettino all’altro perché ti mancherà sempre qualcosa.

Oltre ad essere un grande spreco di tempo, è probabile che alla fine, facendo i conti, scoprirai di avere speso il doppio che se avessi scelto subito un corso professionale. E non avrai. comunque, una formazione completa.

Nei trattamenti olistici non si scherza: ne va di mezzo il benessere delle persone, quindi “accontentarti del meno peggio” per spendere poco, non servirà per crearti un lavoro. Piuttosto, poco per volta, potresti mettere da parte la cifra che ti serve per accedere subito al livello superiore di formazione. Ne avrai un immenso vantaggio, nel momento in cui farai il passaggio alla professione vera e propria.

Il secondo aspetto che costruisce la professione è legato al tempo: lo trattiamo nel prossimo punto.

L’impegno di tempo

Per imparare bene ad eseguire i trattamenti olistici, il tempo trascorso in aula non è tutto, per quanto le lezioni in aula siano utili e belle. Qualsiasi disciplina va consolidata ed interiorizzata con il lavoro individuale, per farla divenire parte di sé, adattandola alle proprie esigenze. E se parliamo di corsi a distanza, gli esercizi individuali a casa sono ancora più necessari.

Nel processo di apprendimento delle tecniche, lo studio e l’esercizio svolto al di fuori dall’aula sono un aspetto fondamentale, per aiutarci ad acquisire le competenze che occorrono.

Infatti non è l’attestato a conferire l’autorevolezza, ma l’esperienza sul campo. Quella maturata negli anni, trascorsi ad eseguire trattamenti e a cercare di risolvere i problemi delle persone.

L’operatore non è chi è in possesso di attestati (o chi ha la partita iva), ma chi ha tanti anni di esperienza e soprattutto tanti trattamenti olistici applicati su persone “vere”.

Il terzo aspetto, infine, è molto più delicato, ed è anche il più importante.

L’impegno mentale ed emotivo mentre impari i trattamenti olistici

Qualsiasi percorso di formazione sceglierai, anche se relativo ad una tecnica prettamente fisica, se è un “buon” percorso ti metterà di fronte alle tue difficoltà personali e ai tuoi blocchi. Infatti, se la formazione è fatta bene, ti porta verso una metamorfosi graduale, durante la quale potranno uscire delle resistenze caratteriali, che hai maturato negli anni.

Potrai provare svogliatezza, disinteresse, malumore, irritazione, disagio… tutto questo è un segnale positivo, tuttavia sarà il momento in cui dovrai usare tutta la tua forza di volontà per superare la visione negativa.

Potrà succedere dopo sei mesi, a volte dopo un anno o due: potresti pensare che la causa è l’insegnante, o la tecnica che non è quella giusta. In ogni caso, se ti lasci andare rischi di finire fuori strada, e magari, per colpa della frustrazione, di perdere l’opportunità per diventare un bravo operatore, realizzato e soddisfatto.

Al contrario, se rimarrai radicato e avrai la massima fiducia nella strada che hai scelto, quello è il momento in cui i metodi diventeranno parte integrante del tuo lavoro e delle tue competenze.

Ma non finisce tutto qui. C’è ancora un aspetto indispensabile che fa considerato, nel processo di formazione.

Per essere un operatore olistico basta studiare bene le tecniche? No… O meglio: non solo

Potresti pensare che investire tempo e formazione sia “tutto ci  che serve” per realizzarti. Posso confermarti che era così… fino a 30 anni fa. Poi la situazione è cambiata, gradualmente.

Siamo passati dal lavorare molto col passaparola a non riuscire più ad avere clienti.  Il passaparola, fondamentalmente, non porta quasi più nulla. Non è cattiva volontà, è solo che le persone sono sempre oberate di pensieri e di impegni, quindi dimenticano la maggior parte delle informazioni.

Ecco perché conoscere le tecniche non basta più: è solo il punto di partenza.

L’aspetto determinante, oggi, è : la capacità di proporsi in modo opportuno, innovativo ed efficiente alla collettività, al fine di far comprendere le proprie competenze e farsi trovare dai clienti interessati.

Un operatore esperto di trattamenti olistici, non è tale grazie agli attestati, ma grazie ai clienti. Sembra brutto da dire, ma…se non ci sono i clienti, non è un operatore.

Se vuoi fare dei tuoi trattamenti olistici un lavoro vero, questa ricerca dovrà occupare una fetta consistente del tuo tempo quotidiano.

Per approfondire l’argomento segui questo corso gratuito, di introduzione all’attività professionale dell’Operatore Olistico: https://www.laruotadimedicina.com/il-tuo-percorso-di-formazione/

Il “marketing” nel mondo olistico

Quasi tutti gli operatori olistici si infastidiscono quando sentono la parola “marketing”. Il motivo è che tutti noi lo associamo alla pubblicità ingannevole, portata avanti per anni da molti brand nazionali e mondiali.

Ma in sé il marketing non è altro che una serie di AZIONI CONSAPEVOLI e mirate, finalizzate alla costruzione della nostra autorevolezza pubblica: se un operatore è onesto, si è preparato, lavora bene e ottiene risultati, è suo diritto farlo sapere, ed avere l’opportunità di essere raggiunto dai clienti giusti per le sue competenze.

A volte si fatica a far crescere un’attività perché non si conoscono le azioni giuste da compiere, altre volte perché si compiono errori in buona fede. Ma tutto questo è rimediabile.

Related Posts

by
Previous Post Next Post
0 shares