Tutti i motivi per cui è bene consumare i formaggi freschi

Saporiti e in grado di adattarsi a una grande varietà di preparazioni in cucina, i formaggi freschi meritano di essere introdotti nella dieta quotidiana di ognuno di noi anche per le numerose proprietà nutrizionali che li caratterizzano e, quindi, per gli effetti benefici che hanno nei confronti dell’organismo. Dalla ricotta alla mozzarella, vale la pena di ricorrervi per contrastare i disturbi della digestione, e possono essere consumati anche da chi è a dieta o comunque ha intenzione di provare a perdere peso.

Bontà e leggerezza

Per tenersi leggeri sia a pranzo che a cena si può inserire nella propria dieta un formaggio fresco semimorbido tra i molti che si possono trovare sul mercato: dalla crescenza alla robiola, c’è – come si suol dire – l’imbarazzo della scelta, vista la varietà di alternative interessanti rispetto ai formaggi stagionati tradizionali. Ma come si fa a riconoscere i formaggi freschi? Di solito la loro data di scadenza non va più in là di 30 giorni, mentre dal punto di vista nutrizionale si riscontra la presenza di circa 1 milione di fermenti lattici per grammo.

I formaggi freschi e gli effetti sulla salute

La leggerezza dei formaggi freschi è dovuta al loro contenuto di acqua, che è molto elevato e supera il 60 per cento. Questi prodotti, che hanno un color bianco latte e si caratterizzano per un sapore lievemente acidulo, presentano una carica batterica piuttosto alta, a fronte di un modesto contenuto di lattosio. Questo è il motivo per il quale possono essere presenti nel regime alimentare di chi vuole tenere sotto controllo i disturbi digestivi o ha la necessità di arricchire la flora intestinale. Nel confronto tra i formaggi stagionati e quelli freschi, poi, si può verificare che i secondi apportano una quantità di grassi inferiore.

La mozzarella

La mozzarella è uno degli alleati più preziosi che si possano trovare a tavola per la prevenzione dell’osteoporosi, in particolar modo per le donne di età compresa tra i 25 e i 30 anni: tutto merito del calcio che contiene. Nel caso in cui si opti per la mozzarella di bufala, si ha a che fare con un formaggio fresco Dop tipico del Casertano ma proveniente anche dalla provincia di Napoli e da quella di Salerno. Il latte che viene usato non può che essere di bufala, mentre il suo colore è bianco porcellana. Nel momento in cui la mozzarella di bufala viene tagliata, fuoriesce del siero che sa di fermenti lattici.

Come si conserva la mozzarella di bufala

Non tutti sanno che la mozzarella di bufala non dovrebbe essere messa in frigo: a basse temperature, infatti, la sua granulosità e la sua elasticità risulterebbero compromesse. Occorre, invece, tenere la mozzarella all’interno del suo siero, a temperatura ambiente. Nel caso in cui faccia molto caldo, la busta che contiene il prodotto deve essere immersa in una ciotola con dell’acqua; bisogna ricordarsi, però, di cambiare l’acqua spesso.

La ricotta di pecora, di bufala e di vacca

Per quanto buona e saporita possa essere la ricotta va considerata un prodotto di scarto: si tratta, infatti, di quello che resta del siero dopo che i formaggi sono stati lavorati. La ricotta di vacca è la più comune, ma meritano di essere assaporate anche quella di bufala e quella di pecora. Non è detto che la si debba consumare per forza fresca, visto che anche in versione lavorata è ottima: può essere salata, stagionata, affumicata o piccante. Come mangiarla? In panini imbottiti o per condire la pasta e il riso, ma anche per la preparazione di dolci (la pastiera e le cheesecake). Oppure, senza troppa fatica, la si può gustare così com’è, al naturale, magari in abbinamento con delle verdure crude o dell’affettato. 

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